Settimo Torinese: arrestato il tipografo che falsificava le etichette dei vini
L’uomo è stato portato in carcere in attesa di essere estradato in Francia
Un tipografo settimese è stato arrestato, nelle scorse ore, da parte dei Carabinieri della Tenenza di Settimo Torinese su disposizione della Corte d’Appello di Torino.
Settimo Torinese: arrestato tipografo
L’uomo è stato condotto in carcere a Torino in attesa di essere estradato in Francia per essere interrogato in vista del successivo processo che si terrà Oltralpe dopo che nei mesi scorsi era stata stroncata una organizzazione criminale con l’accusa di «associazione per delinquere finalizzata all’introduzione e commercio nello Stato di prodotti con segni falsi».
Falsificava le etichette dei vini
Gli inquirenti, coordinati dalle procure di Torino e Milano, avevano «stanato» una banda che, grazie al supporto di quattro tipografi (due di Leini, uno di Settimo e un altro di Torino) producevano etichette per vini pregiati da apporre a bottiglie con all’interno vini di qualità discreta ma decisamente inferiore rispetto a quello che veniva millantato. Come, ad esempio, Champagne, i vini di Borgogna, Bordeaux e Chardonnay.
Bottiglie di enorme pregio che, sul mercato, potevano anche essere vendute anche per migliaia di euro. Peccato che sia le etichette sia i tappi fossero stati contraffatti. Ma l’associazione criminale riusciva a incassare anche 15mila euro a bottiglia da privati, collezionisti, commercianti e ristoratori a fronte di una spesa iniziale tra i 25 e i 50 euro.
Le segnalazioni e l'indagine
Tutto aveva avuto inizio dopo una serie di segnalazioni di «anomalie» da parte degli acquirenti e denunciate ai carabinieri del Nas di Torino e Milano. Di qui l’indagine - anche con l’ausilio dell’Europol - che ha portato a scoprire la banda e i tipografi. Ma anche le tantissime persone truffate: a oggi, pare, siano oltre quasi 400 tra italiane e straniere.
L’indagine ha permesso di scoprire come al centro di tutta la vicenda vi fosse un 40enne russo, domiciliato in Lombardia. Con lui altre cinque persone, tra cui i quattro tipografi. Veri e propri esperti, capaci di riprodurre, in tutto e per tutto, le etichette dei vini pregiati.
Persone tutte alla prima esperienza con il mondo criminali e che, potenzialmente, hanno detto «sì» viste le alte possibilità di incassi da capogiro con il «minimo sforzo».
Per gli inquirenti l’organizzazione si sarebbe arricchita per oltre 2 milioni di euro.