Arresto

Settimo Torinese, aggredisce la nonna e poi dà in escandescenze in caserma

Il 27enne, già sottoposto al “Codice Rosso” e seguito dal Serd per dipendenze, è accusato di maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale

Settimo Torinese, aggredisce la nonna e poi dà in escandescenze in caserma

Attimi concitati, qualche giorno fa, all’interno della Tenenza dei Carabinieri di Settimo Torinese.

Settimo Torinese, aggredisce la nonna

Una vicenda che parte nelle ore precedenti, quando i militari dell’Arma ricevono la chiamata da parte dei familiari di un giovane classe 1998, residente in Città: «Dovete andare il più rapidamente possibile. Nostro figlio è in stato di alterazione, ha aggredito la nonna e sta mettendo sottosopra l’appartamento».

E così, in pochissimi minuti, due pattuglie si recano in quella palazzina alle porte di Settimo per evitare che la situazione degenerasse. Fortunatamente, al loro arrivo il giovane – seguito dal Serd per problemi di dipendenza da alcol e droga – si era lievemente calmato.

I Carabinieri decidono di portarlo in caserma per ulteriori accertamenti.

E, allo stesso tempo, optano per parlare sia con la nonna sia con i genitori ed altri parenti del 27enne per comprendere meglio quanto accaduto nelle ultime ore ma anche il quadro completo della vita del giovane, già gravato del «Codice Rosso», la legge che mira a rafforzare la tutela delle vittime di violenza domestica e di genere, in particolare per maltrattamenti, violenza sessuale, atti persecutori e lesioni.
La legge prevede tempi ristretti per la trattazione delle denunce, maggiori tutele processuali e pene più severe per i reati commessi in contesti familiari o di convivenza.

E dà in escandescenze in caserma

Qualche minuto dopo l’arrivo in via Regio Parco, sede della Tenenza settimese, il giovane va in escandescenze. Soprattutto quando vede la nonna e la madre che parlano con due carabinieri.
Temendo di finire ulteriormente nei guai, ecco che prova a entrare nella stanza, urlando e inveendo contro nonna e madre.

La situazione si fa sempre più tesa e altri due militari intervengono per placarlo e tranquillizzarlo, «braccandolo» per evitare che, in ogni modo, varcasse la porta di quella stanza.

Inevitabilmente sono scattate le manette ai polsi per il 27enne, ora accusato di «maltrattamenti in famiglia» ma anche di «resistenza a pubblico ufficiale».

Dopo la convalida dell’arresto da parte del Tribunale di Ivrea, ora si trova nel carcere Eporediese.