Scuola, le linee guida non convincono
Non convincono le indicazioni date. La discussione ed il confroonto sono aperti
Scuola, le linee guida non convincono
Scuola
Come torneranno a scuola bambini e insegnanti? Cosa cambierà? Le linee guida per la ripartenza della scuola sono ancora incerte. Classi divise in gruppi, banchi con i divisori in plexiglass, chi studia da casa e chi in presenza. Un vero guazzabuglio di idee e poche decisioni vere, concrete. Insegnanti, sindacati e personale Ata scioperano in piazza e nelle vie italiane per chiedere conferme. La paura di non tornare a scuola, il nervosismo di chi vorrebbe risposte sono sintomi di questa poca trasparenza e di tante confusione.
Il provvedimento scuola del 7 giugno
Domenica 7 giugno c’è stata la votazione per approvare il decreto scuola firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Con 245 voti a favore, il decreto è passato. Come afferma la Ministra Azzolina: «È un provvedimento nato in piena emergenza, che consente di chiudere regolarmente l’anno scolastico. Ora definiamo le linee guida per settembre, per riportare gli studenti a scuola, in presenza e in sicurezza».
Che cosa prevede questo nuovo provvedimento?
Gli interventi di edilizia scolastica verranno velocizzati, i sindaci e presidenti delle Provincie avranno «poteri speciali», cioè, fino al 31 dicembre 2020, potranno operare con poteri commissariali. Per la maturità quest’anno è prevista solo la prova orale in presenza, mentre l’esame di Stato della terza media coinciderà con la valutazione finale del Consiglio di classe. Inversione di rotta per i voti. Nella scuola primaria si torna ai giudizi descrittivi a sfavore di quelli in decimi. Nel provvedimento anche più tutele per gli alunni con disabilità. Novità anche per supplenti e precari: cambiano concorsi e graduatorie.
La didattica in presenza e in spazi esterni
Dall’ingresso scaglionato per evitare assembramenti davanti alle scuole alle lezioni già brevi. Le idee messe in campo sono tante, ma il distanziamento sociale resta il monito di tutte le scuole. Le lezioni potranno subire variazioni, negli orari e nelle modalità di erogazione, il che potrebbe portare anche a una riduzione del programma scolastico. C’è poi la questione misure di sicurezza e protezione: i banchi con il plexiglass sono una delle ipotesi che sta circolando di più. Psicologi e Ministero però non sarebbero entusiasti di questa proposta, propendendo di più per l’utilizzo delle visiere. La didattica potrebbe poi spostarsi in altri luoghi diversi dall’edificio scolastico, come musei, parchi, teatri e biblioteche soprattutto nei casi in cui le scuole non possono garantire il rispetto delle norme di sicurezza anti contagio.
Ripartire a settembre
«Sulla scuola stiamo mobilitando risorse per oltre 4 miliardi» afferma la Ministra Azzolina ed è in arrivo un nuovo stanziamento di 330 milioni per l’edilizia scolastica leggera. Malgrado questo però, molti plessi scolastici non sanno come affrontare e risolvere il problema «ripartenza a settembre». Le linee guida infatti lasciano una certa autonomia decisionale alle regioni e alle zone territoriali. Per ora però, dal nostro territorio ancora nessuna nuova riguardo alla scuola. Non è una questione di facile soluzione quella che le Amministrazioni di tutti i nostri comuni si trovano ad affrontare. Ognuno ha esigenze diverse e ognuno ha strutture diverse. Presidi, insegnanti e Comuni si stanno confrontando settimanalmente per cercare di fronteggiare al meglio questo cambiamento, per garantire alle famiglie e soprattutto ai bambini un degno rientro a scuola. Ma come fare se le linee guida tardano ad arrivare? Settembre è dietro l’angolo e servono azioni concrete per aiutare il mondo scuola.