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Il caso
Scoperto un micro cellulare nascosto nelle mutande di un detenuto in carcere
L'uomo, detenuto anche per omicidio, aveva occultato un piccolo cellulare nei suoi indumenti intimi.
Gli agenti della Polizia penitenziaria di Ivrea hanno scoperto un micro cellulare nascosto nelle mutande di un detenuto.
Scoperto un micro cellulare
Un micro cellulare, dotato di nano-sim card è stato scoperto ieri dagli agenti della Polizia penitenziaria in servizio all'interno del carcere di Ivrea. Il ritrovamento è avvenuto intorno alle 19 di ieri, giovedì 16 aprile 2020, nel corso di un servizio di controllo al primo piano, lato destro, della struttura penitenziaria.
Era nascosto nelle mutande di un detenuto
Il personale in servizio ha rinvenuto il dispositivo nascosto nelle mutande di un detenuto, con l'accusa di omicidio e altri reati, di 32 anni.
A confermare la notizia è Leo Beneduci, Segretario Generale dell'Osapp (l'Organizzazione sindacale autonoma Polizia Penitenziaria).
L'Osapp da tempo denuncia situazioni di violenze, aggressioni, offese, sputi perpretati ai danni del personale di Polizia Penitenziaria e invece, solo grazie alla perspicacia professionale del personale in servizio, si è evitato che la Casa circondariale di Ivrea divenisse un centro telefonico pubblico, chiaramente "illecito" - sottolinea Beneduci -. Denunciamo da molto tempo che l'esiguo personale di Polizia Penitenziaria di Ivrea opera in condizioni estreme per la gravissima e nota carenza di organico e nonostante ciò, i pochi agenti presenti hanno portato a termine, con spirito di abnegazione e senso del dovere il proprio lavoro. Lo stesso personale, ancora oggi, opera con esigui dispositivi di protezione individuale che l’amministrazione non fornisce in misura sufficiente tanto che ci si è dovuti rivolgere all’amministrazione comunale e aziende del Canavese che hanno provveduto a tali irrinunciabili necessità e che L’Osapp ringrazia.
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