Nel panorama del volontariato locale, figure come Salma Hssein brillano per dedizione e passione soprattutto perché il discernimento che la ha portata a dedicarsi agli altri ha un respiro ampio che supera i confini della città. A soli 28 anni, Salma riveste già un ruolo di responsabilità all’interno Croce Rossa Italiana di Settimo Torinese, dove presta servizio come volontaria dal 2015.
Salma Hssein: «Non siamo degli eroi, ci adoperiamo per un mondo più umano»
La sua storia è un esempio fulgido di come un impegno giovanile possa trasformarsi in una vocazione profonda. Il percorso di Salma in CRI è iniziato all’età di 18 anni, su suggerimento della madre. Un consiglio che, oggi, definisce “uno dei regali più importanti e significativi”. Quello che era un desiderio di crescita personale si è presto trasformato in una missione: «Entrare in Croce Rossa in quel periodo per me particolare e delicato è stato fondamentale. A quell’età, sentire parlare di principi e in particolare di imparzialità mi ha svoltato la vita».
Amore profondo per l’ideale umanitario
Questa scintilla iniziale ha acceso in lei un amore profondo per l’ideale umanitario, in particolare per il Diritto Internazionale Umanitario (DIU) e i Principi e Valori del Movimento. L’idea di ricercare l’Umanità in un contesto disumano come un conflitto armato ha avuto in Salma un carattere di pervasività totalizzante. Si è dedicata con particolare impegno alla diffusione dei Principi e Valori della Croce Rossa avendo il privilegio di testimoniarli con la propria vita e attraverso le formazioni che fa ai corsi di accesso per i futuri volontari.
L’attività
L’attività di Salma comprende anche l’organizzazione di diverse iniziative rivolte alla popolazione, ai giovani e alle scuole, con l’obiettivo di diffondere la consapevolezza sull’importanza del DIU e di una prospettiva umanitaria sugli eventi globali.
«È sempre tra i miei pensieri e c’è sempre molto da progettare e fare». Che si tratti di attività in piazza, lezioni in sede o online, progetti o formazione, Salma trova il modo di dedicare ogni giorno qualche momento a quel mondo. Per Salma, il primo passo verso una pace nel mondo è la creazione di una pace tra noi stessi e il mondo che ci circonda. Il desiderio che la anima è quello di offrire una chiave di lettura del mondo che prescinda dalla politica e si concentri sull’aspetto umanitario: «è entusiasmante vedere giovani che si rendono conto della loro importanza e dell’impatto che hanno oggi, nel presente, e che avranno nel futuro, anche riguardanti tematiche che spesso vengono erroneamente associate soltanto al mondo degli adulti o dei potenti».
Il racconto
L’universalità del movimento e l’impegno a portare “Umanità sempre ovunque per chiunque” sembrano risuonare nelle parole di Salma. Un aneddoto significativo riguarda un ex combattente afghano: «Mi raccontò come, non importasse di quale fazione si facesse parte durante la guerra, tutti sapevano che quando passava un convoglio con l’emblema di Croce Rossa o della MezzaLuna Rossa, non si doveva sparare. Le armi andavano posate, perché: ‘Sapevamo che lì non ci avrebbero giudicato… curano sempre tutti’». Nonostante l’enorme soddisfazione, il percorso di Salma non è stato privo di ostacoli. Ha purtroppo subito aggressioni verbali durante servizi di trasporto e persino durante un incontro formativo. Tuttavia, questi episodi non hanno scalfito la sua determinazione, anzi: «hanno semplicemente rafforzato l’idea del dover fare di più, sensibilizzare su alcune tematiche quali la protezione del personale sanitario (in tempo di pace e di conflitto), sull’educazione alla pace e così via». Tra i momenti più belli della sua esperienza, Salma ricorda con particolare affetto l’entusiasmo e l’emozione vissuti durante le Gare DIU Nazionali, competizioni rivolte agli studenti delle scuole superiori sul Diritto Internazionale Umanitario. Un ricordo indelebile è quello di uno studente che, vedendola salutare e conversare con volontari provenienti da diverse regioni del mondo, si emozionò chiedendole come fosse possibile mantenere legami così forti con persone così distanti. Un altro luogo del cuore per Salma è Solferino, il posto dove tutto ebbe inizio per la Croce Rossa. Ogni anno tantissimi volontari si riuniscono per la famosa fiaccolata: un momento di abbracci, sorrisi e canti condivisi che rievoca l’importanza di cercare l’umanità «persino se sembra che sia morta”. Tutto ciò risuona con il motto: “Tutti Fratelli, sotto un unico emblema, sotto un unico obiettivo». Per Salma questo concetto di fratellanza si realizza anche quando si riesce a creare una vera squadra con i colleghi di servizio, poiché tutti condividono lo stesso obiettivo: “Umanità e proteggere la dignità umana”. È fondamentale lavorare su se stessi per raggiungere quella complementarità, dove ognuno apporta il pezzo mancante al puzzle. «Non siamo eroi, siamo semplicemente delle persone che hanno scelto di mettersi in prova perché credono ancora nell’umanità». In definitiva, per Salma, la Croce Rossa ha il potere di cambiare la vita: «Ti dà modo di conoscere meglio te stesso. E poi ti dà la possibilità di conoscere il mondo esterno, di osservarlo, ascoltarlo davvero e poter scegliere come cambiarlo». Un messaggio potente che Salma tenta di incarnare ogni giorno con il suo impegno verso il prossimo.