Arresto

Rubava migliaia di sigarette nell'azienda in cui lavorava e le rimetteva in vendita

Le trafugava in pacchetti già confezionati e anche sfuse

Rubava migliaia di sigarette nell'azienda in cui lavorava e le rimetteva in vendita
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Quando i carabinieri l’hanno fermato e perquisito all’esterno della fabbrica di sigarette Yesmoke, aveva nelle sue disponibilità 170 pacchetti di sigarette trafugati durante la sua giornata di lavoro. E’ un addetto alla linea di produzione delle sigarette Yesmoke il 47enne residente a Settimo, Gaspare G., 47 anni, che è stato arrestato nei giorni scorsi dai carabinieri di San Mauro al termine di un’attività investigativa durata circa due mesi.

Furto aggravato

L’accusa, nei suoi confronti, è di furto aggravato. Secondo gli inquirenti l’uomo trafugava pacchetti di sigarette già confezionati e sigarette sfuse. Circostanza confermata da quanto i carabinieri hanno rinvenuto nella sua abitazione nel corso di una perquisizione domiciliare. Nel suo alloggio, infatti, i militari hanno ritrovato altri circa 500 pacchetti da 20 sigarette, alcuni già confezionati in vere e proprie “stecche artigianali”, e circa 3000 sigarette sfuse.

Nei guai 8 clienti abituali

Insieme a lui, per cui il Gip di Ivrea ha convalidato l’arresto per furto aggravato con la misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, sono finite nei guai altre 8 persone. Si tratta di cittadini residenti a Settimo, di svariate età, che sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria con l’accusa di ricettazione.

Erano infatti “clienti” abituali del dipendente infedele della nota fabbrica di sigarette settimese. Compravano, a un prezzo evidentemente concorrenziale e sul mercato nero, le sigarette sfuse e i pacchetti già confezionati. Anche presso le loro abitazioni i carabinieri della stazione di San Mauro e della Compagnia di Chivasso hanno rinvenuto i pacchetti di sigarette in questione e numerose sigarette sfuse.

Indagine durata mesi

Il blitz dei carabinieri di San Mauro, avvenuto nei giorni scorsi, ha chiuso il cerchio di un’indagine più ampia durata circa due mesi e che ha permesso di accertare le condotte e le responsabilità del dipendente infedele e dei suoi clienti. Le indagini, per approfondire ulteriormente alcuni aspetti della vicenda, sono ancora in corso.

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