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Rincari per mensa e nido

Bagarin: «tariffe ferme al 2012-2013»

Rincari per mensa e nido
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«Cara scuola, quanto ci costi!». Come emerso in Consiglio comunale a San Mauro Torinese, i servizi a domanda individuale legati all’istruzione, soprattutto mensa e rette del nido, subiranno da quest’anno un ritocco verso l’alto.

Rincari per mensa e nido

Una scelta di cui l’assessore alle Politiche educative Daniele Bagarin si è assunto «Piena responsabilità, insieme con la maggioranza, anche se è doveroso precisare che la refezione scolastica non veniva ritoccata dal 2013 e le rette nido dal 2012, e che abbiamo cercato di limitare quanto più possibile gli aumenti».
Le nuove tariffe mensa
Per quanto riguarda la refezione all’infanzia, fino al 2022 le famiglie con Isee superiore a 10.000,01 euro pagavano 4,79 euro a pasto. Da quest’anno, invece, tale tariffa si applicherà per Isee fino a 25.000 euro. Al di sopra di tale cifra due nuovi scaglioni: 25.000,01 e 35.000 euro il costo di ogni pasto passa a 5,30 euro, oltre 35.000,01 è di 6,10 euro. Anche alla primaria le tariffe sono invariate per i redditi fino a 25.000 euro. Per Isee tra 25.000,01 e 35.000,00 euro il costo a pasto è invece di 5,80 euro, oltre i 35.000,01 euro di 6,50 euro. Accolta inoltre la proposta della lista civica San Mauro Domani, presentata dal consigliere Roberto Olivero: i bambini con handicap grave, cioè 22 sul territorio, godranno di un’esenzione completa.

Le nuove tariffe nido

Anche al nido le tariffe rimangono invariate entro i 25.000 euro di reddito. Al di sopra di tale cifra vengono introdotti due nuovi scaglioni. Per Isee tra 25.000,01 e 35.000 euro la retta full time per un unico bambino è di 440 euro mentre quella part time di 310 euro. Per il secondo figlio di 260. Per Isee superiori a 35.000,01, invece, la retta di un solo bambino è di 490 in full time e 360 in part time. Per il secondo figlio di 290 euro. Contrarietà in proposito da parte di Fratelli d’Italia. «A fronte di nuovi introiti si poteva eliminare la tariffa per Isee inferiori a 3.000 euro. Meno male che quest’Amministrazione di sinistra pensa sempre ai più fragili!» ha chiosato la consigliera Antonetto.

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