Pensionato si toglie la vita con un colpo di pistola
La tragedia si è consumata in un’abitazione del "Villaggio Olimpia": l'uomo sapeva di essere un malato terminale
Si è tolto la vita sparandosi un colpo di pistola alla testa.
Pensionato si toglie la vita con un colpo di pistola
La tragedia, nella prima mattinata di venerdì 2 agosto, in un’abitazione di via Mediterraneo, al «Villaggio Olimpia», a Settimo Torinese, a due passi da Torino.
A decidere per questo drammatico gesto estremo è stato un pensionato di 79 anni. L’uomo, sposato e con un figlio, ha atteso che la sua adorata moglie uscisse per qualche commissione mattutina.
Poi ha chiuso la serratura di casa a più mandate - per non permettere a nessuno di disturbarlo nel suo drammatico intento - ha estratto la pistola che ha sempre detenuto regolarmente e che custodiva in un cassetto, se l’è puntata alla testa e ha premuto il grilletto.
Ponendo così fine alla sua esistenza, che nell’ultimo periodo era stata caratterizzata da una grave e invalidante malattia.
E forse la consapevolezza di essere un malato terminale, di non voler arrecare problemi alla sua famiglia, specie quando la stessa malattia magari lo avrebbe costretto a maggiori cure da parte della moglie e del figlio o addirittura al ricovero in ospedale, probabilmente lo ha portato a estrarre quella pistola e a far partire quel colpo risultato fatale.
L'allarme e i soccorsi
Lo sparo ha allertato diversi vicini di casa e residenti che, prontamente, hanno richiesto l’intervento dei mezzi di soccorso. Sul posto sono così intervenuti, anche piuttosto celermente, sia i carabinieri della Tenenza cittadina sia il personale sanitario 118 della Croce Rossa Italiana.
Ma tutto è risultato vano: il medico non ha potuto fare altro che constatare il decesso del pensionato.
I carabinieri, dopo aver sequestrato l’arma usata dall’uomo per compiere il gesto estremo, hanno a lungo perquisito l’alloggio per cercare una lettera, un biglietto, che potessero non tanto ricostruire il perché della vicenda, quanto permettere di capire se fosse stato un gesto premeditato da tempo e messo in atto nel primo momento utile.
I familiari, ascoltati dagli stessi militari dell’Arma, hanno solo confermato come il pensionato fosse un malato terminale.