La situazione

Nuovi transiti al Fenoglio, ma no ad accoglienze straordinarie

Dopo il caso dei nuovi sbarchi di migranti sulle coste

Nuovi transiti al Fenoglio, ma no ad accoglienze straordinarie
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Nuovi transiti al Fenoglio, ma no ad accoglienze straordinarie

Centro Fenoglio

Nessuna accoglienza straordinaria al Centro Fenoglio della Croce Rossa Italiana di via De Francisco a Settimo.

La situazione

Il messaggio è forte è chiaro. Nonostante il crescendo di arrivi di migranti che nelle ultime settimane sono sbarcati sulle coste italiane, e nonostante quella che si preannuncia come una nuova emergenza, la struttura di Settimo non accoglierà migranti in misura straordinaria. La motivazione è semplice. All’interno della struttura di via De Francisco si è raggiunto il limite delle persone da ospitare. Non c’è infatti né nelle previsioni né nelle intenzioni di alcuno tornare a quelle situazioni di accoglienza che negli anni scorsi hanno portato anche all’allestimento di una vera e propria tendopoli. Intenzioni che, nel corso delle ultime settimane, sono state confermate anche da alcune dichiarazioni rilasciate da Sua Eccellenza il Prefetto di Torino che proprio con l’Amministrazione di Settimo e in particolare con la sindaca Elena Piastra sta collaborando fattivamente da tempo per la «questione migranti» ospitati sul territorio della provincia di Torino.

Un equilibrio trovato

«Rispetto al Centro Fenoglio - spiega la sindaca di Settimo - è stato trovato un equilibrio che è frutto di anni di lavoro in termini di impegno per l’integrazione e per l’ospitalità dei migranti. In questo momento il centro di via De Francisco ospita persone di fragilità diverse tra loro». Il riferimento è al progetto Sai, che attualmente ospita oltre 70 uomini, e al progetto Cas che supera di poco le cento unità di persone ospitate all’interno del centro settimese. «Noi non siamo nelle condizioni di accogliere ulteriori persone in una condizione di accoglienza straordinaria», sottolinea la sindaca. Farlo, di fatto, significherebbe andare a rompere quegli equilibri che sono frutto di un lungo lavoro iniziato molti anni fa e che vedono impegnati in prima linea gli operatori della Croce Rossa, delle associazioni che collaborano ai progetti e la stessa amministrazione comunale. «Per la diversità dei progetti che sono in essere all’interno del Centro Fenoglio - conclude la sindaca - non possiamo ospitare persone in regime di accoglienza straordinaria. Una questione per la quale stiamo lavorando di concerto con la Prefettura di Torino. L’ideale sarebbe trovare una serie di altre sedi, su tutto il territorio regionale, che possano trovare risposte a questo genere di emergenza. Soprattutto in un momento nin cui il Governo nazionale assume delle posizioni che sono abbastanza discutibili sul tema dell’accoglienza e che non possono ricadere unicamente sulle amministrazioni locali».

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