Settimo

Non solo Po in secca, gli effetti della siccità «investono» anche il verde pubblico cittadino

L'impegno dei volontari di Legambiente

Non solo Po in secca, gli effetti della siccità  «investono» anche il verde pubblico cittadino
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Non solo Po in secca, gli effetti della siccità «investono» anche il verde pubblico cittadino.

Siccità e verde pubblico

Gli effetti della siccità e del cambiamento climatico, ormai, sono visibili ovunque. Nei fiumi, ai piedi dei ghiacciai, nei campi e anche su quelle terre che rappresentano la casa di nuovi alberi, gli stessi indispensabili per contrastare i mutamenti del clima e salvaguardare il pianeta.

La situazione

Sono tempi duri, infatti, per le tre betulle e i sette acer pseudoplatanus messi a dimora poco tempo fa nell'area compresa tra via Ariosto e via Po e figli virtuali di una cittadinanza che ha unito le forze per adottarli, grazie al contributo di diverse associazioni del territorio e privati, come si legge nel cartellino che identifica ogni alberello. La piantumazione era avvenuta lo scorso marzo nell'ambito dell'iniziativa Adotta un albero, organizzata dall'associazione Il Papavero e dal gruppo Alpini, finalizzata a potenziare il verde pubblico cittadino e a tutelare la salute ambientale. Da queste poche righe, sembra quasi un racconto idilliaco, su cui c'è poco da scrivere. Tutto bene, infatti, fin qui, se solo non fossimo alle prese con una crisi idrica che inficia anche gli effetti di una manifestazione così nobile.

L'impegno di Legambiente

A segnalare il problema, attraverso un comunicato stampa diffuso sui social, Legambiente, alle prese con la crescita dei nuovi abitanti. «Da circa un mese, i volontari di Legambiente sono impegnati giornalmente per cercare di salvare gli alberelli messi a dimora in via Po», si legge nel comunicato, che sottolinea lo stato di difficoltà di quegli alberelli che «stanno risentendo del cambiamenti climatici che stiamo vivendo». Caldo anomalo, mancanza di pioggia e siccità sono i fattori cardine che hanno causato l'appassimento delle foglie, segno della loro salute cagionevole. «Ma non tutto è perduto», affermano i volontari, che hanno avuto modo, in seguito ad un sopralluogo, di constatare la resistenza delle piante che, in sostanza, barcollano ma non mollano. E in effetti, monitorando la situazione nella piccola area verde, nulla sembra compromesso. Per adesso. «Un piccolo risultato lo abbiamo ottenuto. Tre alberelli hanno ripreso a mettere foglie verdi», concludono i volontari, garantendo che «l'impegno di Legambiente proseguirà tutti i giorni fino a quando sarà necessario». Il pericolo, dunque, sembra sventato ma il cambiamento climatico sta mettendo visibilmente in ginocchio anche la nostra vegetazione, che fa fatica a crescere sana e forte come un tempo, a causa delle alte temperature che, in questi giorni, stanno facendo impazzire la colonnina di mercurio. Ma a questo punto, a fronte di queste continue ondate di calore, per quanto tempo ancora gli alberi potranno resistere?

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