Il racconto

"Non mi arrendo, voglio trovare la donna che ha investito e ucciso la mia cagnolina"

Una settimese ha raccontato la tragica morte della sua inseparabile amica a quattro zampe

"Non mi arrendo, voglio trovare la donna che ha investito e ucciso la mia cagnolina"
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Non trova pace la settimese Loredana Sanfilippo che nei giorni scorsi ha perso in circostanze drammatiche la sua amata cagnolina Carlotta.

L'appello sui social

Si è affidata a un messaggio sui social Loredana Sanfilippo per raccontare ai suoi concittadini la terribile avventura che ha visto protagonista la sua amica a quattro zampe.

"Vorrei dire alla signora che venerdì sera (19 maggio 2023: ndr) intorno alle 21,40, in via Einaudi all'angolo con via Consolata, ha investito la mia cagnolina Carlotta, che è morta. La volevo ringraziare perché dopo essersi accertata che aveva investito 'solo un cane' se n'è andata senza prestarmi soccorso, neanche impietosita dalle mie richieste di aiuto".

Quindi l'appello a chi avesse visto qualcosa e il ringraziamento a chi in quei momenti di angoscia e concitazione si è messo generosamente a disposizione: "Se qualcuno conosce questa bravissima signora può dirle che la sto cercando. Ringrazio invece tutte le persone accorse ad aiutarmi e a Marco un ragazzo che abitava lì vicino, che ha preso la macchina e mi ha portato in clinica. Almeno esistono persone di buon cuore. Grazie a tutti".

Almeno Stando a quanto raccontato, la cagnolina e la sua padrona stavano transitando sulle strisce pedonali quando purtroppo è successo l'irreparabile.

La questione del guinzaglio

Va detto che più di una persona ha chiesto se la cagnolina fosse però al guinzaglio al momento dell’incidente ma questo non risulta del tutto chiaro al momento.

“Il cane era al guinzaglio..? - scrive un utente - Non è una critica o una polemica. Anch’io ho un cane e so che possono essere imprevedibili. Per questo sono convinto che il cane deve essere condotto al guinzaglio per garantire la sicurezza dell’animale e delle persone. Comunque scorretto e da censurare il comportamento della “tizia”.. I “signori” o le “signore” sono un altra cosa.. Mi spiace tantissimo”.

E ancora, si legge in un altro commento: “Posso fare una domanda, premetto che non voglio scatenare una bufera... la cagnolina era al guinzaglio? I cani per legge non devono essere lasciati liberi almeno che non si trovino in area cane cioè le zone apposite per loro ...altrimenti può essere solo concorso di colpa! Rischia il verbale anche la signora del cane, non condivido il fatto che chi ha investito la piccola cagnolina sia scappato vigliaccamente, ma ripeto se il cane era sciolto libero di girare la colpa è del padrone del cane. Non sono d'accordo con chi scappa...ovviamente mi spiace per il cane ma siamo noi responsabili per loro e di loro”.

Quindi se tutti sono concordi nel censurare il comportamento di chi non si fermi a prestare soccorso dopo aver investito un animale, per molti è comunque anche giusto richiamare i padroni dei cani alle proprie responsabilità quando circolano in strada con i propri animali.

"Chiedevo aiuto, ero disperata"

La proprietaria di Carlotta in poche ore è stata raggiunta da una vera ondata social di solidarietà e vicinanza. In tanti hanno condannato il comportamento della donna alla guida dell'auto, tacciandola di profonda insensibilità nonché inciviltà. E più di una persona ha consigliato a Sanfilippo di sporgere denuncia per cercare di avere giustizia. "La denuncia è già partita, non mi arrendo... voglio giustizia!" ha assicurato la donna che però a Primasettimo ha raccontato: "Non avendo nessun dato della signora è difficile risalire a chi sia stato io non ho visto neanche il modello dell'auto... ero troppo disperata, chiedevo solo aiuto".

E in effetti alcune persone che abitano in zona hanno sentito le grida provenienti dalla strada: "Abito in via Einaudi - racconta una cittadina settimese - e sentendo una persona gridare e piangere mi sono affacciata...".

Ma cosa dice la legge in questi casi?

L’omissione di soccorso nei confronti di animali che abbiano subito lesioni a causa di un incidente stradale rappresenta – per le persone a vario titolo coinvolte nel medesimo sinistro – un illecito amministrativo punito con una sanzione pecuniaria che può anche superare i 1.600 euro. Lo racconta nel dettaglio il sito web dedicato al mondo degli animali Kodami.

L’omissione di soccorso nei confronti di persone rimaste ferite in un incidente stradale integra – se commessa dall’utente della strada al cui comportamento il sinistro è comunque ricollegabile – un delitto punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. Sono poi applicabili tutta una serie di ulteriori misure e sanzioni amministrative accessorie come la sospensione della patente da uno a tre anni.

Un discorso ben diverso deve essere fatto con riguardo all’omissione di soccorso nei confronti degli animali che hanno subito lesioni perché investiti da un’auto. In questo caso, infatti, il comportamento non è ritenuto penalmente rilevante. Costituisce soltanto un illecito amministrativo punito dal Codice della Strada con una sanzione pecuniaria.

Il Codice della Strada stabilisce che il conducente il quale abbia una qualche responsabilità in un sinistro “da cui derivi danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti, ha l’obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subito il danno”. Ove non ottemperi a questo obbligo “è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da € 421 a € 1.691”.

La norma, poi, prevede che “le persone coinvolte in un incidente con danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti devono porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso”. In questo caso, non ottemperando vanno incontro ad una sanzione che parte da 85 euro e può arrivare sino a 337 euro.

Ricapitolando: la norma prevede possibili sanzioni per l’omissione di soccorso di animali compiuta da tutte le persone a vario titolo coinvolte nel sinistro. Punisce più severamente – con una sanzione che può superare i 1.600 euro – il conducente (o i conducenti) che abbia una qualche responsabilità nell’evento lesivo. Sanziona invece in maniera assai più lieve i passeggeri.

Non viene integrato alcun illecito, invece, se l’omissione è commessa da eventuali passanti che nulla hanno a che fare con l’incidente.

Si noti, ancora, come la norma faccia riferimento ad alcune categorie di animali soltanto: d’affezione, da reddito o protetti. Se l’animale non dovesse rientrare in una di queste categorie prescelte, il comportamento di omissione risulterebbe lecito in ogni caso.

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