A Castiglione, il dato

Morti più che raddoppiati ad aprile rispetto all'anno precedente

Al di là del fatto che i decessi siano stati causati dal Coronavirus o meno, resta comunque, la grande tristezza ed il grande rammarico, da parte dei parenti, nel non aver potuto salutare nel migliore dei modi i propri cari.

Morti più che raddoppiati ad aprile rispetto all'anno precedente
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Morti più che raddoppiati ad aprile rispetto all'anno precedente.

Morti più che raddoppiati

E’ solo un dato statistico, ma certamente, anche alla luce del periodo di emergenza per il Coronavirus, oggi assolutamente d’attualità.
Se si considera, infatti, il numero delle persone decedute in paese durante il mese di aprile di quest’anno e lo si paragona con lo stesso dato degli anni precedenti, si può constatare che, nell’arco di 365 giorni, i morti sono più che raddoppiati.
Che l’aumento dei decessi sia causato esclusivamente dal Covid non si può affermare. «Bisogna infatti specificare - puntualizza lo stesso sindaco di Castiglione Loris Lovera - che il numero complessivo comprende sia i decessi causati dal Covid che quelli non provocati dal Coronavirus».

I dati

Se nell’aprile del 2017 i decessi complessivi di cittadini erano stati 6, nel 2018 erano arrivati a 8, mentre nel 2019 erano tornati a 6, per raggiungere poi, nell’aprile di quest’anno, quota 14.
I numeri stanno a dimostrare che sul nostro territorio l’emergenza Coronavirus non ha influito in maniera pesante sul numero dei decessi, come invece è accaduto in altre realtà, ma l’aumento, in particolare con riferimento al mese di aprile, è indiscusso.
Lo stesso tipo di analisi era stata fatta anche relativamente al mese di marzo, ed era emerso un aumento dei decessi, ma con numeri comunque più contenuti, e non in crescendo con il passare degli anni. Se nel mese di marzo 2017, infatti, i decessi erano stato 10, nel 2018 non se n’erano addirittura verificati. Nel 2019 erano stati 4, mentre quest’anno 8.
Al di là del fatto che i morti siano stati causati dal Coronavirus o meno, resta comunque, la grande tristezza ed il grande rammarico, da parte dei parenti, nel non aver potuto salutare nel migliore dei modi i propri cari. Le forti restrizioni durante il lockdown, infatti, hanno influito in maniera assolutamente pesante anche sulle celebrazioni religiose e le funzioni funebri. Se un proprio congiunto è mancato all’ospedale, inoltre, in questo periodo i familiari non hanno neanche potuto salutarlo per l’ultima volta, per l’impossibilità di visita.
Pur essendosi la situazione parzialmente sbloccata rispetto a prima, restano ancora in vigore diverse restrizioni per le funzioni funebri, con l’obbligo di evitare assembramenti e la possibilità di partecipare al rito (sul sagrato della chiesa o al cimitero) a soli 15 tra i familiari più stretti, con la mascherina e rispettando il distanziamento sociale.

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