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Metro 2 a Pescarito, l'impegno dell'Area Nord al progetto di fattibilità

Richiesto l'intervento di un commissario straordinario per l'opera strategica

Metro 2 a Pescarito, l'impegno dell'Area Nord al progetto di fattibilità
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Nella mattinata di oggi, sabato 4 marzo 2023, il Teatro Gobetti di San Mauro Torinese ha ospitato l’incontro pubblico “Metro 2, un’opera fondamentale”, organizzato dall’Unione dei Comuni dell’area nord-est di Torino.

Metro 2 a Pescarito, l'incontro di questa mattina

È stata un’importante occasione di confronto tra il Sindaco metropolitano Stefano Lo Russo, l’Assessore all’urbanistica del Comune di Torino Paolo Mazzoleni, l’Amministratore delegato di Infra.To (la società al 100% della Città di Torino che ha in carico la progettazione e la realizzazione di Metro 2) Bernardino Chiaia e i rappresentanti del territorio dell’area nord-est di Torino, gli imprenditori locali e la cittadinanza. Sono intervenuti il Presidente Unione NET Renato Pittalis, la Sindaca di San Mauro Giulia Guazzora e la Sindaca di Settimo Elena Piastra, erano presenti anche il Sindaco di Volpiano Giovanni Panichelli, il Sindaco di San Benigno Canavese Alberto Graffino e molti altri Sindaci dei Comuni della Collina.

Gli interventi

«La Metro 2 - ha ribadito Renato Pittalis - è un'opera fondamentale per lo sviluppo dell’area nord-est, che non può attendere oltre per avere gli investimenti infrastrutturali che negli anni sono atterrati su altre zone. San Mauro e la zona industriale di Pescarito, in quest’ottica, devono diventare il punto centrale di un sistema di connessioni intermodali col trasporto pubblico e privato che riguardi anche i Comuni limitrofi: a guardare a quest’opera come elemento fondamentale c’è tutta un’area, il Nord Est di Torino, che va da Settimo alla Collina, non solo San Mauro».

L’intervento più atteso è stato quello di Stefano Lo Russo: «Partiamo dai piani di realtà, parliamo di cose concrete. La Metro 2 è un’infrastruttura che cambierà Torino e rapporti con i Comuni dell’area nord, non solo come infrastruttura ma come asset di sviluppo dell’intera area metropolitana, che risponde anche a esigenze di transizione ecologica e mobilità sostenibile. Abbiamo chiesto al Ministro dei trasporti, insieme al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, di nominare un commissario straordinario, che abbia potere decisionale sul codice degli appalti. È un passaggio imprescindibile per velocizzare i tempi e avere una gestione più libera di strategie, procedure e risorse. La possibilità di inserire la progettazione definitiva della tratta nord dipende da questo, le risorse stanziate ad oggi prevedono la realizzazione dei primi due lotti dell’opera, servirebbe apposito decreto governativo per cambiarne la destinazione d’uso. A proposito di risorse, non dimentichiamo che il caro materiali e il caro energia hanno fatto cambiare le prospettive, anche se la situazione sta migliorando. La situazione fortunatamente sta migliorando e le risorse mancanti per la realizzazione della prima tratta, da Rebaudengo al Politecnico, sono scese da 300 a 200 milioni di euro».

È stato l’Assessore Paolo Mazzoleni a scendere nello specifico dell’opera della Metro 2, con tanto di slide esplicative: «La linea 2 della metropolitana si inserisce in un sistema infrastrutturale di mobilità avanzata che comprende il passante ferroviario, le linee locali, l’interconnessione con l’aeroporto di Caselle. Per la prima tratta sono stati stanziati 1.828 milioni di euro: entro fine anno verrà assegnato l’appalto, che comprende la progettazione esecutiva, l’inizio dei lavori tra fine 2024 e inizio 2025. Il progetto definitivo - non è un dettaglio - prevede la realizzazione dello sfiocco a Cimarosa, ovvero la predisposizione per il proseguimento verso nord. Per la realizzazione del progetto definitivo della tratta da Rebaudengo a Pescarito, dove è previsto il deposito nel progetto preliminare, ci sono due problematiche: da un punto di vista tecnico, sarebbe meglio farlo dopo il progetto esecutivo della prima tratta. Poi servirebbe un apposito decreto governativo per cambiare la destinazione d’uso delle risorse già stanziate per la realizzazione dei primi due lotti dei lavori. Con il commissario, tutto questo sarebbe più facile e veloce».

Bernardino Chiaia ha fatto chiarezza sui numeri: «A livello operativo, noi siamo pronti. Con il potere commissariale, non sarebbe difficile reperire le risorse per fare la progettazione definitiva fino a San Mauro. La stima dei costi è di 950 milioni di euro, che un eventuale commissario potrebbe anche ridurre, fino a 650 mila euro, tra scelte progettuali ed economie tecniche, in linea con il miliardo e mezzo necessario per completare la tratta dal Politecnico a Mirafiori».

 

Il dibattito

Il dibattito si è acceso proprio a partire dalla proposta dei Comuni dell’Area Nord Est di contribuire all’adeguamento del Piano di Fattibilità Tecnico Economica che il Sindaco Lo Russo ha subito accolto e sottolineato, come elemento cardine per giungere al nuovo progetto esecutivo: l’adeguamento del PFTE avrebbe un costo stimato di 500mila euro, il nuovo progetto esecutivo potrebbe arrivare ai 5milioni. Dove reperire queste risorse resta uno degli snodi fondamentali per lo sviluppo del progetto.

La proposta: l'impegno per un progetto definitivo

In conclusione, il Presidente di Unione NET, Renato Pittalis, ha sollecitato il Sindaco Metropolitano a prendersi concretamente l’impegno per la realizzazione del progetto definitivo: «È evidente che il contributo dei comuni della zona ci sarà, e siamo disponibili a sottoscrivere l’impegno, soltanto a fronte di un impegno altrettanto deciso alla progettazione definitiva. Bisogna essere chiari con i cittadini, soprattutto quelli dei comuni che decideranno di contribuire, pur essendo lontani dal tracciato, e che si chiederanno perché devono pagare un pezzo di metropolitana per Settimo e San Mauro».
Il Sindaco Lo Russo ha ribadito il suo impegno: «La progettazione esecutiva è la priorità zero per il completamento del tracciato di Metro 2, un’opera che consideriamo strategica nel suo insieme. Per ottenere questo risultato è importante il contributo di cui oggi abbiamo parlato e a fronte di questo io mi prendo sicuramente l’impegno di perseguire la progettazione definitiva, quando troveremo le risorse. I risultati si ottengono lavorando insieme in un’ottica di area vasta».

Il punto della situazione

Per capire bene l’iter progettuale della Metro 2, bisogna fare un passo indietro. Secondo l’ultimo progetto di fattibilità tecnico-economica, il tracciato avrà uno sviluppo di circa 28 chilometri lungo il quale saranno realizzate 32 stazioni. Tre le tratte nelle quali è stato suddiviso il percorso, che dal tracciato originariamente previsto si è poi allungato a sud-ovest e a nord-est: a quella centrale, tra le stazioni Anselmetti e Rebaudengo (circa 15700 metri e 23 stazioni) si sono aggiunte le estensioni verso Orbassano (circa 5700 metri e 5 stazioni) e San Mauro (circa 6500 metri e 4 stazioni). Secondo il progetto, l’area industriale di Pescarito ospiterà anche uno dei tre parcheggi di interscambio, con circa mille stalli per vetture, e il deposito della nuova linea.

Per velocizzare i tempi e ridurre i costi di quello che, di fatto, è il più grande appalto del Nord-Ovest, recentemente Alberto Cirio e Stefano Lo Russo hanno chiesto al Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, la nomina in tempi brevi di un commissario straordinario che si occupi della Metro 2, sul modello usato a Genova per ricostruire il viadotto Morandi. Le tempistiche, infatti, non si preannunciano brevi. Per ora l’unico finanziato è il tratto da Rebaudengo al Politecnico (10 chilometri di linea, 13 fermate), che dovrebbe essere pronto nel 2030, con un costo stimato superiore ai due miliardi, anche se le risorse stanziate sono precisamente 1.828 milioni di euro.

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