Il caso

Marika, morta travolta da un treno: si continua a indagare

Spunta una nuova richiesta di proroga da parte dei periti della Procura

Marika, morta travolta da un treno: si continua a indagare
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È ancora avvolta dal mistero la morte della settimese Marika Guerra, la 21enne che lo scorso 8 marzo era stata travolta da un treno - che da Ivrea stava dirigendosi verso Torino - all’altezza di via della Consolata, un chilometro abbondante dopo la stazione ferroviaria di Settimo Torinese.

Marika, morta travolta da un treno

A distanza di quasi cinque mesi da quella tragedia, che scosse non poco l’intera comunità, ci sono ancora troppe ombre e pochissime luci.

E sono già tre le proroghe richieste dagli anatomopatologi incaricati di fare chiarezza - da parte del pubblico ministero della Procura di Ivrea, Elena Parato - su cosa abbia portato alla morte della ex studentessa del IIS Galileo Ferraris che tutti, nei giorni successivi a quel drammatico fatto, avevano definito «una ragazza non convenzionale, amante della cultura punk e dei gatti e che era in cura per alcuni problemi di salute».

Sin da subito le ipotesi più accreditate furono quelle del gesto volontario o dell’incidente. I familiari, difesi dall’avvocata settimese Katia Albanese, sperano di scoprire la verità nel più breve tempo possibile.

Richiesta di una proroga

Ma quei tempi potrebbero dilatarsi e non poco, visto che, a quanto pare, gli stessi medici avrebbero chiesto e ottenuto una ulteriore proroga: «E siamo alla terza, dopo la prima scattata a marzo di novanta giorni e che si è conclusa a giugno. Poi c’è ne è stata una seconda, che si sarebbe conclusa a inizio luglio della durata di trenta giorni. E so che è stata chiesta e concessa una terza ma al momento non sappiamo però di quanti mesi possa essere questa proroga», il commento della legale.

Dopo la morte di Marika, vennero ascoltati sia i genitori sia i familiari, oltre alle ripetute verifiche su cellulari, chat, pc e social della ragazza.

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