Malore in roulotte: bambina di 45 giorni muore una volta arrivata in ospedale
Il dramma si è consumato tra il campo nomadi di strada Cebrosa e il "Maria Vittoria"

Sarà l’autopsia, disposta dalla Procura di Ivrea, a chiarire il motivo della prematura morte di una bambina di 45 giorni di Settimo Torinese avvenuta nei giorni scorsi all’ospedale Maria Vittoria di Torino.
Malore in roulotte: bambina di 45 giorni muore
Da quanto ricostruito, la piccola viveva con la sua famiglia nel campo nomadi di strada Cebrosa, quasi ai confini con Torino. Nei giorni scorsi, i genitori hanno compreso come la loro figlia stesse molto male, a tal punto da ricorrere alle cure mediche ospedaliere. Ma invece di chiamare una ambulanza, facendo così intervenire il personale sanitario 118 per un primo e tempestivo soccorso, la coppia ha deciso di portarla in auto all’ospedale di via Cibrario.
Nonostante tutti i controlli messi in atto dal personale medico del nosocomio torinese, la piccola è deceduta tra la disperazione dei genitori e di tutti i parenti e amici che nel frattempo avevano raggiunto, con più auto, l’ospedale.
Si indaga
Sul posto sono intervenuti prima le Forze dell’Ordine di Torino alla pari della Procura di Torino per competenza territoriale. Poi, con il passare delle ore, le indagini sono passate alla Procura di Ivrea e ai Carabinieri della Tenenza di Settimo.
Oltre alla autopsia - eseguita in questi giorni - il pubblico ministero avrebbe disposto anche il sequestro della roulotte dove viveva la piccola per verificare se le condizioni igienico-sanitarie fossero adeguate.
L’esame autoptico si è reso necessario per capire cosa abbia portato alla morte della bambina. Le ipotesi più accreditate, al momento, sono quelle di una malformazione congenita o di un drammatico caso di «morte bianca».
Ovvero, come spiegano i medici, di una «morte improvvisa e inaspettata di un bambino al di sotto dell’anno di età e senza una causa ben identificabile», come si legge sul sito della Fondazione Veronesi che ricorda come le morti bianche si dividano «in due categorie: quelle riconducibili a malattie cardiache, metaboliche, soffocamento o infanticidio o, ancora, quelle legate alla Sids, la “sindrome di morte improvvisa del lattante”, che costituiscono l’80% di tutte le morti bianche che in Italia colpiscono tra 0,3 e 1 bambino nato vivo su 1000, a seconda degli anni considerati e delle varie regioni».