ll rio di valle Baudana invaso dalla vegetazione
"A chi spetta ripulire?"
«Il rio di valle Baudana a Gassino ha bisogno di manutenzione». Lo dicono con grande preoccupazione i residenti della zona di via Chivasso conosciuta come «Le cicogne» (per la presenza nelle vicinanze, del palo che ospitava proprio un nido dove erano solite posarsi).
ll rio di valle Baudana invaso dalla vegetazione
Hanno tutti ancora davanti agli occhi le immagini dei danni causati dal nubifragio che ha colpito il territorio lo scorso mese di agosto, causando danni davvero gravissimi. macchine completamente invase dall’acqua e dunque irrecuperabili, case allagate e mobili da buttare. Allagamenti causati proprio dalla fuori uscite delle acque del Rio, che poi hanno invaso tutto quello che hanno trovato lungo il loro percorso. Ad essere maggiormente colpito furono le abitazioni del civico 90.
«Da quel giorno - raccontano proprio alcuni residenti della zona - ogni volta che piove con maggiore insistenza cresce l’angoscia. E non può essere altrimenti visto quello che è accaduto il mese scorso in Emilia Romagna. La paura che il Rio possa nuovamente fuoriuscire e tanta e non vorremmo rivivere più quei momenti».
Guardando lo stato in cui si trova, oggi, il Rio, lo si vede completamente invaso dalla vegetazione che lo circonda, che però non fa altro che ostruire quello che dovrebbe essere il normale deflusso delle acque. E’ per questa ragione che gli stessi residenti della zona sono tornati a far sentire la loro voce per chiedere all’Amministrazione e a chi di competenza di intervenire, rimettendo dunque in sicurezza il Rio.
«Con i cambiamenti climatici a cui purtroppo troppo spesso, oggi, stiamo assistendo, non si può più stare tranquilli. Basta un evento di fortissima intensità come è accaduto quella notte - concludono i residenti della zona - a far scattare la paura. Siamo stati tutti colpiti dalle immagini che in queste settimane stanno trasmettendo i telegiornali dall’Emilia - Romagna e non vorremmo davvero che ciò potesse accadere anche qui da noi un’altra volta».