Denunciato un 50enne

Licenziato, continuava a riscuotere gli incassi

Una quarantina i «colpi» messi a segno

Licenziato, continuava a riscuotere gli incassi
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Non aveva accettato il mancato rinnovo del suo contratto di lavoro, a tempo determinato, da parte della sua azienda.

Licenziato, continuava a riscuotere gli incassi

E così ha messo in piedi uno stratagemma per «sistemare i conti».
Ovvero tenersi la divisa da lavoro, con tanto di stemma e cartellino di riconoscimento. E, soprattutto, le particolari chiavi usate per la manutenzione delle macchinette del caffè e degli snack e per lo «scassettamento», l’operazione di recupero di tutte le monetine che i clienti inseriscono per poi poter acquistare tutti i vari prodotti presenti nei distributori.
A quanto ammonti, complessivamente, il «bottino» da parte di un 50enne del Torinese è ora al vaglio dei Carabinieri della Tenenza di Settimo Torinese, che per il momento lo hanno denunciato per «furti aggravati plurimi».

Compiuti almeno 40 "colpi"

Sì. Perché dalle prime indagini, figlie anche delle numerose segnalazioni pervenute a una azienda con sede a Settimo Torinese, l’uomo avrebbe compiuto almeno una quarantina di «visite» in aziende, uffici, Enti pubblici, scuole. Tutti clienti della ditta che nei mesi scorsi si è ritrovata a dover gestire questo particolare caso.
«Scusate, ma venite a portare via i soldi ma non mettete gli snack? C’è forse qualche problema?».
Questo il tenore delle chiamate e delle mail ricevute dall’azienda da parte dei clienti, stupiti e allo stesso tempo inviperiti per la situazione che si era venuta a creare all’insaputa loro e della stessa ditta settimese, con quest’ultima che è letteralmente rimasta spiazzata perché tutto pensava tranne a una situazione di questo genere.
Di qui la decisione di far scattare una denuncia ai militari dell’Arma che immediatamente hanno dato avvio alle indagini.
E in poco tempo il quadro è stato completato, dando un nome e un volto all’autore di questi «servizi a metà».

La perquisizione

Una volta individuato, le pattuglie dei Carabinieri sono andate a casa dell’uomo per una perquisizione domiciliare e dell’auto.
E tutto combaciava: nell’abitazione sono stati trovati il cartellino identificativo e le divise da lavoro.
Nell’auto, invece, una busta con dentro all’incirca 500 euro in monete che per gli inquirenti era il provento di uno degli ultimi scassettamenti effettuato nei giorni precedenti.

Non ha ammesso le sue colpe

Davanti alle «prove provate», l’uomo non si è sottratto dall’ammettere le sue colpe, spiegando come tutto fosse derivato da quel mancato rinnovo del contratto che per lui, vista l’età, diventava di fondamentale importanza per raggiungere l’agognata pensione.
E invece ora, per lui, dopo questo episodio che avrà inevitabilmente anche uno strascico giudiziario, la strada sarà completamente in salita.