L’autopsia rivela: Marika Guerra era già morta quando è stata travolta dal treno
La giovane ora vivrà per sempre grazie a un murales a lei dedicato e realizzato in via Della Costituzione
L’autopsia rivela: Marika Guerra era già morta quando è stata travolta dal treno. La giovane ora vivrà per sempre grazie a un murales a lei dedicato e realizzato in via Della Costituzione.
L’autopsia rivela: Marika Guerra era già morta quando è stata travolta dal treno
Ci sono voluti mesi. Sei per la precisione. Ma ora c’è maggiore chiarezza sulla morte della 21enne settimese Marika Guerra, ex studentessa del IIS Galileo Ferraris.
Era lo scorso 8 marzo quando la giovane è stata travolta da un treno che da Ivrea era diretto a Torino, all’altezza di via della Consolata.
Ma le indagini della Procura di Ivrea - e in particolar modo del pubblico ministero Elena Parato - hanno portato a una conclusione decisamente differente rispetto alle prime ipotesi: Marika non ha perso la vita per il passaggio del treno come si pensava inizialmente.
Il commento dell'avvocatessa Albanese
L’autopsia, infatti, ha permesso di mettere in evidenza come Marika fosse già morta quando il treno l’aveva travolta. Una morte per cause naturali avvenuta precedentemente al ritrovamento della giovane. Gli esami approfonditi eseguiti dagli anatomopatologi hanno anche permesso di capire come nel sangue di Marika vi fosse un tasso alcolemico alto «ma non sufficientemente mortale», sottolinea l’avvocata Katia Albanese, legale di fiducia della famiglia Guerra, che ricorda come «la stessa famiglia mi ha conferito mandato di fiducia al fine di essere assistiti ed aggiornati durante le indagini. Al momento le indagini non sono concluse e la Procura di Ivrea sta raccogliendo tutte le testimonianze per ricostruire le ultime ore di vita di Marika e che possa far chiarezza, nell’interesse della giovane e della sua famiglia».
Sono ancora in fase di accertamento alcune dinamiche sul luogo del ritrovamento: «sono state fatte delle ipotesi ma ancora da accertare», precisa Albanese, che in Città è nota per essere consigliera comunale ma anche legale di altri importanti casi avvenuti nel territorio. Come la difesa della famiglia di Said El-Azzouzi Abbane, il 33enne titolare del negozio di telefonia «Da Said» a Settimo, morto nell’ottobre 2020 in un drammatico incidente in moto avvenuto in via Milano a Torino.
«È stato detto tanto su Marika, forse anche troppo. Marika era una ragazza che aveva tanti sogni e tante speranze per il futuro. Fin dalla tenera età ha sempre avuto una grande sensibilità verso temi sociali importanti, amava leggere e amava la musica ed è vero che amava i gatti, ma ne era diventata allergica con il tempo. Era sicuramente una ragazza fuori dagli schemi ma rispettosa di tutti», sottolinea la famiglia.
Il murales in ricordo della giovane
Ma ora Marika vivrà per sempre grazie a un murales a lei dedicato e realizzato in via Della Costituzione. Merito dell’artista Luca Fucà, 24enne che frequenta l'Accademia Albertina delle Belle Arti dove si sta per laureare. Luca è stato l'amore più grande nella vita di Marika.
Al progetto hanno collaborato oltre alla famiglia anche la cugina Alessandra e l'amica d'infanzia Veronica. Nel murales è stato lasciato uno spazio libero per dare la possibilità a tutte le persone che l'hanno amata di lasciare un piccolo pensiero scritto, l'immagine rappresenta lei con le sue cuffie e tiene in mano una sfera luminosa, una luce di speranza, la stessa che possedeva lei.
«La speranza in un mondo migliore senza pregiudizi, senza discriminazioni, un mondo che dia l'occasione ai giovani abitanti che lo vivono di essere felici. Il destino ha stroncato la sua vita proprio l'8 marzo e questo non a caso. Perché era una gran donna sempre pronta ad aiutare le persone che facevano parte della sua vita», commenta la famiglia che ringrazia «La sindaca Elena Piastra che non solo ha accolto con grande umanità la nostra richiesta nel voler rendere omaggio a Marika, ma soprattutto rendendo possibile la realizzazione di questo progetto molto significativo per la famiglia e gli amici. Con lei anche il vicesindaco, Giancarlo Brino e anche il dottor Umberto Salvi. Oggi un qualunque muro grigio della città di Settimo Torinese ha preso vita attraverso un insieme di colori dove affiora il racconto di un cammino».