L'addio delle penne nere all'amico Giuseppe Giordano
E' stato una colonna importante della sezione settimese, sempre disponibile, tra i fondatori del Coro della Stella Alpina,
L'addio delle penne nere all'amico Giuseppe Giordano.
Giuseppe Giordano
Le penne nere di Settimo sono di nuovo in lutto. Per l’ennesima volta, purtroppo, nell’arco dell’ultimo biennio.
Il lutto
A «posare lo zaino a terra», questa volta, è stato Giuseppe Giordano. All’età di 85 anni uno dei soci fondatori della «Stella Alpina» di Settimo se n’è andato dopo aver lottato contro una lunga malattia. Un lutto che ha colpito profondamente il gruppo di via Palestro guidato da Mario Iannone che, suo malgrado e insieme ai suoi soci, ha dovuto piangere molte dipartite nell’ultimo biennio.
Appena lo scorso marzo l’intera sezione dell’Associazione nazionale alpini aveva dovuto salutare per l’ultima volta Secondino Giordano, suo fratello.
L'ultimo saluto
Lo scorso sabato, a salutarlo, c’era il picchetto d’onore organizzato dalla sezione settimese di via Palestro dell’Associazione nazionale Alpini guidata proprio da Iannone. E’ stato lui, dopo che il coro del gruppo ha intonato la canzone «Signore delle Cime», a tracciarne un simbolico ricordo. Legato, in modo particolare alla grande disponibilità che Giuseppe non ha mai mancato di dare al gruppo alpini di Settimo. Accompagnato, chiaramente, dalla sua fisarmonica che non mancava mai nei momenti di aggregazione e di divertimento. Senza dimenticare l’impegno che ha dimostrato anche negli ultimi anni che sono stati caratterizzati dalla pandemia e che hanno visto le penne nere settimesi partecipare in modo attivo e costante alle attività di supporto alla popolazione. Vuoi per la consegna di viveri, vuoi per le attività correlate, Giuseppe Giordano non ha mai fatto mancare la sua presenza.
Il ricordo
«Non posso dimenticare - ha esordito il capogruppo Iannone - che come detto dai nostri “veci” che sia Dino che Giuseppe sono stati i fondatori del Coro della Stella Alpina, la banda del nostro gruppo alpini, e di questo non possiamo che essere loro grati».
«Chi era Giuseppe Giordano? - ha aggiunto Iannone - Era una persona che ha sempre dimostrato la massima disponibilità e che ha sempre risposto “presente” ogni qualvolta veniva chiamato dal nostro gruppo. Come vale per le tante attività di solidarietà che ci hanno visti protagonisti, anche all’interno delle Rsa. Con la sua fisarmonica non ha mai perso l’occasione di allietare tanti momenti di festa e di convivialità». «Nella mia mente vedo sempre Dino e Beppe, Beppe e Dino - ha sottolineato -. Due personaggi che paragondandoli ai grandi attori erano come i grandi attori. Uno l’attore principale e l’altro la spalla. Beppe forse era la spalla, ma non per questo era meno importante di suo fratello Dino. Anzi. Mi viene in mente, in questo senso di dire che senza Peppino De Filippo Totò non sarebbe stato tale». «Beppe ha sempre avuto un’umanità encomiabile che mancherà a me e a tutti quanti noi, perché per noi l’assenza di queste persone che hanno contribuito alla fondazione e al proseguimento della vita del nostro gruppo è una realtà particolarmente difficile con cui dover fare i conti».
Giuseppe Giordano lascia la moglie Franca Girotto, il fratello Roberto con la moglie Anna Maria, le sorelle Olga e Franca, gli affezionati Mara e Andrea, il cognato Franco con la moglie Gisella e i nipoti.