L'analisi della situazione

La scuola è ripartita ma restano grandi le preoccupazioni

L'Amministrazione di Settimo sta seguendo l'andamento con grande attenzione.

La scuola è ripartita ma restano grandi le preoccupazioni
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La scuola è ripartita ma restano grandi preoccupazioni.

Scuola ripartita

Tra scetticismi generali e il pressing dei governatori delle Regioni, che avrebbero volentieri rimandato la riapertura delle scuole, lunedì 10 gennaio 2022, è scaduto il countdown che ha sancito l'atteso ritorno tra i banchi degli studenti.

La situazione delicata

La campanella, però, non è suonata solo per scandire la ripresa delle lezioni ma anche per riaccendere l'attenzione su una situazione estremamente delicata. L'ondata record dei contagi, infatti, impone di mantenere alta la guardia e di barcamenarsi con precisione tra le normative di un decreto che distingue i comportamenti da seguire sulla base del grado della scuola. Nel caso delle scuole dell'infanzia, ad esempio, basterà un solo positivo accertato per far scattare la sospensione delle attività per tutta la classe.

L'analisi dall'Amministrazione settimese

Uno scenario che, come ammette Alessandra Girard, assessora all'Istruzione, non è particolarmente incoraggiante. «La prospettiva non è rosea. Soprattutto per quanto riguarda le materne, alla luce delle linee guide nazionali, temo che si presenterà presto per molte classi la necessità di sospendere le attività», dichiara Girard, sottolineando l'urgenza di chiarire diversi aspetti dell'ultimo Dpcm approvato dal Consiglio dei Ministri. «Avremo a breve un incontro con l'Asl-annuncia l'assessora- per coordinare i lavori e per fare luce su un decreto stringato su cui ci sono obiettivamente diversi dubbi». Per ora, intanto, in attesa di ulteriori risposte, a Settimo l'anno accademico riparte. E lo fa in presenza. Nonostante alcune lecite preoccupazioni che Girard non nasconde. «Essere tranquilli, dati i numeri dei positivi presenti sul nostro territorio, sarebbe da incoscienti», prosegue l'assessora, che, però, non individua nella scuola il luogo di principale contagio tra giovani e bambini. «Ci sono anche altri ambienti in cui i ragazzi sono continuamente esposti al pericolo di contagiarsi - fa notare -. Ho sempre creduto nel fatto che la scuola sia un luogo sicuro, e continuo a ribadire con fermezza questo concetto». Intanto, si attendono i dati ufficiali delle classi già in dad e del personale scolastico in quarantena. Numeri che permetteranno di iniziare a tracciare uno scenario un po' più chiaro e un bilancio preciso degli effetti delle feste. «Siamo in attesa di capire quanti positivi ci sono in ogni scuola. Per ora - conclude Girard -, possiamo dire di non avere avuto nessuna resistenza da parte dei dirigenti scolastici. Anzi, ancora una volta, i nostri presidi si sono mostrati collaborativi e pronti a battersi per portare avanti una scuola in presenza».

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