La proposta: «Dal dna canino risalire ai maleducati che lasciano a terra gli escrementi degli animali»
Resta alta l’attenzione tra la cittadinanza, ma è difficile «beccare» chi non rispetta le regole. Nel 2022 zero sanzioni
La proposta: «Dal dna canino risalire ai maleducati che lasciano a terra gli escrementi degli animali»
Deiezioni canine
Guerra a chi non raccoglie le deiezioni canine. È questo il proclama bipartisan ribadito durante l’ultimo Consiglio comunale. Un problema antipatico a tutti e costante oggetto di polemica sui social, ma la cui risoluzione non è affatto scontata.
Nessuna sanzione
Lo dimostra un dato su tutti: nel corso del 2022 non è stata spiccata neppure una sanzione verso i padroni incivili a causa della difficoltà a perseguire tale reato, afferma il comandante della Polizia Locale Valeriano Carrera. «Chi non raccoglie le deiezioni lo fa per lo per lo più la mattina presto e la sera tardi, due fasce orarie in cui c'è meno probabilità di essere visti dai concittadini e in cui noi siamo operativi davanti alle scuole oppure fuori servizio. Durante altre operazioni o controlli ovviamente prestiamo attenzione, ma di fronte alla divisa tutti i padroni di cani assolvono al dovere di pulire».
Ci vuole, insomma, un vero e proprio colpo di fortuna per cogliere sul fatto i responsabili e staccargli un verbale. Di qui la controproposta dei consiglieri Attilio Contran e Sergio Argentero: seguire l’esempio di Carmagnola e risalire ai maleducati che lasciano a terra gli escrementi attraverso il dna canino. «Il problema delle deiezioni, apparentemente poco importante, ha un grosso impatto sulla popolazione. Per dirla con una battuta, pestarne una non può certo essere considerata fortuna. Il nostro suggerimento è di valutare l’applicazione di provvedimenti simili a quelli presi da altre amministrazioni e studiare azioni per sensibilizzare i proprietari dei cani».
I pareri
Richiesta sostenuta anche da schiere di cittadini. «Io una soluzione l’avrei» afferma severa Anna Maria. «Una tassa da applicare a tutti coloro che possiedono un cane e coi soldi riscossi stipendiare una persona che si occupi della pulizia». «Certi marciapiedi sono ormai impraticabili come in via Cottolengo. Se la mappatura del dna è possibile allora si persegua questa soluzione» sostiene invece Lina Pozzo. D’accordo sulla necessità di un'azione correttiva anche proprietari di Fido come Guido Michelini. «Io giro coi sacchetti e le dotazioni del caso, ma le persone sono talmente indispettite da questo problema che guardano torve tutti i proprietari di cani. Servono più multe e controlli». «Sarebbe utile un’azione mirata dei Vigili – aggiunge inoltre Clementina – come è accaduto per i furbetti del disco orario».
Per il sindaco Paolo Cugini si tratta invece di un problema di inciviltà difficilmente sanabile dalle autorità. «Abbiamo chiesto ai Vigili di essere inflessibili multando chi non raccoglie gli escrementi dei cani con una sanzione da 25 a 500 euro. Il problema non è la mancanza di norme quanto l’indisciplina di alcuni, che contano sull’impossibilità di mettere un agente di Polizia Locale ad ogni angolo e ad ogni ora. È indispensabile perciò che anche i cittadini segnalino con elementi oggettivi i comportamenti scorretti alle forze dell’ordine». Anche perché quella della mappatura attraverso il dna sarebbe è una soluzione difficilmente percorribile, spiega di nuovo il comandante Carrera. «Comporta una mole di lavoro non indifferente per un risultato purtroppo minimo». Dello stesso avviso, del resto, alcuni residenti come Elisa, Agnese, Enrico e Antonietta. «Effettivamente capita spesso, sia qui che altrove, di dover fare attenzione a dove si mettono i piedi. Ma la responsabilità è soprattutto dei padroni».