La «mamma della vernice rossa» nei guai per aver interrotto la circolazione dei treni
Fermata dalla Polizia Ferroviaria alla stazione Lingotto mentre attaccava dei manifesti sulla sua situazione
Per la «mamma della vernice rossa», ogni occasione sta diventando buona per ricordare a tutti quello che sta passando. E non importa se per alcuni sia dalla parte del torto e per altri da quella della ragione.
La «mamma della vernice rossa» nei guai per aver interrotto la circolazione dei treni
Se la settimana scorsa, la «mamma della vernice rossa», era finita alla ribalta delle cronache per il «Daspo urbano» comminatole dal Prefetto per i ripetuti gesti di ribellione commessi nella «sua» Settimo Torinese per manifestare il proprio dissenso contro lo sviluppo della sua vicenda personale, dove è coinvolto anche il figlio minore, che non vive più con lei, questa volta è «entrata in azione» a Torino, nella stazione di Lingotto.
Stava cercando di attaccare due maxi manifesti
Qui, lo scorso 20 settembre, la 42enne è stata sorpresa mentre stava cercando di attaccare due maxi cartelli intrisi di messaggi colmi di rabbia nei riguardi del giudice del Tribunale dei Minori di Torino che tempo addietro le ha tolto l’affidamento del figlio. Gli agenti della Polizia Ferroviaria l’hanno inevitabilmente bloccata, sequestrandole quegli stessi cartelli. Dove c’erano scritte, nelle poche frasi che possiamo riportare, «ridatemi mio figlio», «Io vivo per mio figlio», «Non potevate strapparmelo. Per me sono cinque anni di tortura».
Per la condotta assunta dalla 42enne, il Dirigente di Movimento delle Ferrovie ha disposto, immediatamente, l’interruzione della circolazione ferroviaria per «motivi di sicurezza».
La mamma ora è nei guai per «interruzione di pubblico servizio»: ora rischia la reclusione da un minimo di sei mesi fino a un anno e, anche, una multa che non potrà essere inferiore a 516 euro ma che potrebbe essere anche molto più salata.