Influenza e Covid in aumento, mezza popolazione resta a letto
Ecco la situazione sul nostro territorio
Influenza e Covid in aumento, mezza popolazione resta a letto.
Influenza e Covid
L’influenza sta falcidiando tutto il nostro territorio. Metà della popolazione è costretta a letto. Via le mascherine, il virus, quest’anno proveniente dall’Australia, è tornato alla grande. Così come il Covid. Un mix micidiale che ha colpito già gran parte della popolazione italiana. I più colpiti sono i bambini, che lamentano febbre, alta tosse e mal di gola.
La situazione
Il picco è previsto che arriverà intorno a Capodanno, ma già oggi - secondo i dati forniti dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie -più di 467 mila italiani sono stati colpiti dalla malattia.
La notizia buona, come dicevamo è che il virus è meno potente ma coinvolge un numero maggiore di persone. Quindi si diffonde con rapidità ma pare che sia meno impattante e che la malattia si risolva in pochi giorni.
Anche sul nostro territorio ciò si registra nelle scuole.
Così come sono aumentati i passaggi al Pronto soccorso all’ospedale di Chivasso, di riferimento per la collina.
In linea con i dati nazionali relativi all'incidenza dell'influenza stagionale, anche in Piemonte è stata raggiunta un'incidenza alta, con lieve anticipo rispetto all'anno precedente. Di conseguenza, nei Pronto Soccorso dell'Asl To4 da venerdì scorso si registra un incremento di circa il 25/30% degli accessi per quadri legati a sintomatologia influenzale e complicanze correlate, con conseguente aumento della necessità di ricovero in area medica, soprattutto per gli ultra 65enni.
Anche i pediatri confermano che sono tanti i piccoli pazienti allettati per l’influenza. E che i loro telefoni sono presi d’assalto proprio perché quest’infezione provoca febbre molto alta che ovviamente desta preoccupazione.
Parlano di una situazione sovrapponibile a quella dell'anno 2019 e precedenti: si registra un aumento stagionale dei ricoveri in Pediatria, soprattutto per bronchioliti da virus respiratorio sinciziale che interessano in particolare i lattanti e per complicanze da sindromi influenzali. Nel periodo Covid, la chiusura degli istituti scolastici e il fatto di indossare la mascherina avevano comportato una diminuzione di tali infezioni.
Tornando all’influenza i sintomi sono molto simili al Covid che non è certo scomparso. Comprendono: febbre, sonnolenza, perdita d'appetito, tosse. Alcune persone hanno manifestato anche raffreddore, mal di gola, nausea, vomito e diarrea. Quindi solo il classico tampone può escludere che si tratti di Covid.
Il modo migliore per prevenire l’infezione rimane il vaccino antinfluenzale. Che è caldamente consigliato ai soggetti con 65 anni o più; ai pazienti a rischio per motivi di salute (per esempio per malattie croniche come diabete, malattie immunitarie, cardiovascolari, respiratorie); agli operatori sanitari a contatto diretto con pazienti a più alto rischio di acquisizione/trasmissione dell’infezione; alle donne in gravidanza (a prescindere dal trimestre).
La necessità di ricorrere alla protezione offerta dal vaccino per le categorie di pazienti a rischio è legata alle possibili complicazioni, che soprattutto in questi soggetti possono in alcuni casi rivelarsi anche fatali (sono centinaia di migliaia le morte influenza-correlate che si registrano ogni anno).
Covid
A complicare la situazione - come abbiamo scritto - c’è il Covid, con i positivi che sono in aumento.
Certo non siamo ai livelli preoccupanti di quando si era in piena pandemia ma la sua presenza si fa sentire.
La situazione negli ospedali
Negli ospedali della nostra azienda sanitaria e presso lastruttura ospedaliera di Settimo, la situazione aggiornata a lunedì 1, era la seguente: 55 ricoveri (di cui, fortunatamente zero in terapia intensiva + semi-intensiva).
Se, sul fronte Covid, la situazione è comunque migliore è grazie al vaccino. Di questo sono fermamente convinti gli operatori sanitari.