Il caso

Inchiesta Asl To4, la CGIL Torino: “Se confermato, quadro gravissimo. Serve trasparenza e legalità”

Il sindacato denuncia un sistema opaco di appalti e gestione dei servizi sanitari: “Fallimento della sperimentazione pubblico-privato”

Inchiesta Asl To4, la CGIL Torino: “Se confermato, quadro gravissimo. Serve trasparenza e legalità”

Dopo le rivelazioni dell’indagine della Procura di Ivrea sull’Asl To4, che coinvolge anche l’ospedale di Settimo Torinese, arriva il duro commento della CGIL Torino.

Inchiesta Asl To4, la CGIL Torino: “Quadro gravissimo”

Secondo il sindacato, le ipotesi di irregolarità negli appalti, favoritismi nelle assunzioni e comportamenti lesivi della dignità dei pazienti delineano “una situazione gravissima che, se confermata, rischia di minare la credibilità del Servizio Sanitario Pubblico e la fiducia dei cittadini nelle istituzioni”.

La CGIL chiede che “l’Azienda e gli organi competenti assumano ogni iniziativa utile per rafforzare i presidi di legalità, trasparenza e correttezza amministrativa”, potenziando i controlli su appalti, selezioni del personale e qualità dell’assistenza.

Sul caso dell’ospedale di Settimo, il sindacato sottolinea di aver più volte denunciato “l’affidamento del servizio di assistenza a una società privata attraverso continue proroghe e senza mai una nuova gara”.
Un sistema definito “opaco e poco trasparente”, che avrebbe portato alla fine del confronto sindacale e a condizioni di lavoro precarie per il personale, spesso sotto organico e sottopagato.

“La denuncia sui presunti maltrattamenti si aggiunge a segnalazioni già ricevute su altre realtà residenziali – afferma Lucia Centillo, segretaria dello SPI CGIL Torino –. Le commissioni di vigilanza e gli enti preposti devono essere molto più operativi nei controlli, soprattutto sulle strutture che fanno capo alle stesse società”.

Durissimo anche il commento di Elena Palumbo, segretaria della CGIL Torino:

“Ciò che accade all’ospedale di Settimo è l’emblema del fallimento della sperimentazione gestionale pubblico/privato. Per questo abbiamo presentato il referendum per abrogare la legge regionale del 2012 che la consente. Ora la Regione deve intervenire per evitare che la consultazione rimanga un capitolo incompleto”.

La Funzione Pubblica CGIL ribadisce infine che “la tutela della dignità dei lavoratori e dei pazienti, così come la difesa del carattere pubblico, etico e trasparente del Servizio Sanitario, rappresentano valori fondamentali che non possono essere messi in discussione”.

Il sindacato invita istituzioni e dirigenze sanitarie a una assunzione collettiva di responsabilità per ricostruire fiducia, legalità e rispetto del lavoro pubblico.