Incendio via De Francisco: partita la rimozione delle macerie
In questi giorni, sono incominciate anche le verifiche all'interno degli alloggi. Il consigliere Maugeri: «Avviamo una raccolta fondi per aiutare le famiglie»
Incendio via De Francisco: dopo l'esplosione, nei giorni scorsi, è partita la rimozione delle macerie. Intanto, le famiglie sfollate fanno la conta dei danni. Non solo dal punto di vista architettonico, ma anche quelli morali.
Incendio via De Francisco: partita la rimozione delle macerie
Spente le fiamme, nei pressi di via De Francisco 25 si respira un forte senso di vuoto. A distanza di qualche settimana dall'esplosione che si è verificata lunedì 5 agosto 2024 in un alloggio della palazzina, adesso rimane la disperazione e la richiesta di aiuto delle famiglie che abitavano nel condominio. 12 gli appartamenti inagibili (uno risulta non abitato) e tre quelli posti sotto sequestro dall'autorità giudiziaria.
Un incendio che non ha smantellato gli alloggi solo da un punto di vista edilizio ma ha ridotto in «macerie» anche i ricordi delle famiglie. «Quel lunedì ero a lavoro – è la testimonianza di una delle residenti, raccolta dal settimanale La Nuova Periferia -. Al momento, ho trovato una sistemazione provvisoria e poi provvederò a cercare altro. Io sono assicurata, ma non avrei mai immaginato potesse succedermi una cosa simile. È come perdere la propria identità. Tu arrivi a casa e sai che entri nel tuo regno, ti riappropri delle tue cose. E invece è stato distrutto tutto. Non conosco l'entità del danno ma i vigili mi hanno detto che è crollato tutto, dai tavoli ai mobili. È un grande disagio dal punto di vista emotivo».
Intanto, nei giorni scorsi sono incominciate le operazioni di rimozione delle macerie e le verifiche all'interno degli alloggi. Un passaggio cruciale per accertare lo stato dello stabile e le tempistiche necessarie per consentire il rientro degli sfollati.
«In questi giorni, abbiamo sentito l'amministratore di condominio e autorizzato le ditte che entreranno per rimuovere le macerie. In seguito alla rimozione, a partire dal primo civico, che ad occhio nudo sembra meno coinvolto, inizieranno le verifiche all'interno degli alloggi, dopo una prima fase in cui hanno interessato gli spazi comuni – spiega la sindaca Elena Piastra, usando la massima prudenza -. Se i professionisti, come ci auguriamo tutti, ci daranno risposte positive rispetto alla possibilità di garantire la sicurezza delle persone, cominceremo a fare entrare le cinque famiglie del primo civico. Nell'altro civico, invece, fin quando i professionisti non riusciranno a rimuovere le macerie e a garantire la possibilità di entrare, non so prospettare periodi».
In questo momento, quindi, l'Amministrazione attende le informazioni rispetto alla sicurezza degli edifici per poi procedere con i percorsi di sostegno alle famiglie. «Abbiamo sentito e parlato con tutti, ma solo due nuclei familiari ci hanno chiesto aiuto – prosegue la sindaca -. In questa fase, l'intervento principale è legato ad un disabile. Dunque, la presa in carico totale del Comune è sulla persona più fragile, mentre per quanto riguarda le altre famiglie aspettiamo la risposta dei professionisti per capire quale sarà la prospettiva. Gli scenari possono essere diversi e bisognerà valutare se magari può essere utile attivare un sostegno psicologico e quali azioni intraprendere, invece, rispetto all'abitare».
Il consigliere Maugeri: «Avviamo una raccolta fondi per le famiglie»
E mentre la maggior parte dei nuclei familiari sfollati sono riusciti a trovare una sistemazione provvisoria, qualcuno – che preferisce non esporsi – lamenta la «scarsa solidarietà» del Comune. Uno stato d'animo di cui si fa portavoce Manolo Maugeri, consigliere della Lega, sopraggiunto in via De Francisco poche ore dopo l'esplosione. «Mi sono recato sul posto il giorno dell'accaduto e ho visto una situazione drammatica. So che la prima notte il Comune ha offerto la possibilità alle famiglie sfollate di dormire in albergo e ho letto che ha attivato un tavolo di emergenza ma poi, da quello che mi hanno riferito alcuni residenti, non sono più pervenute comunicazioni ufficiali – interviene Maugeri -. Non voglio politicizzare la situazione ma credo sia necessario un intervento».
Il capogruppo del Carroccio invita l'Amministrazione ad «individuare alcuni alloggi sfitti, in modo che le persone che non hanno trovato una collocazione possano rimanere a Settimo» e a «fare rete, un po' come era successo durante il Covid, quando davvero era stata coinvolta tutta la comunità». Per Maugeri «una situazione del genere merita la stessa attenzione» e tra le proposte che mette sul piatto c'è quella di una raccolta fondi a nome del Consiglio. «Queste famiglie presentano una situazione di fragilità e vanno aiutate – è l'appello del consigliere -. Il Comune deve fare da collettore e utilizzare tutti i canali per individuare locali da mettere a disposizione. Io sono pronto a collaborare con tutto il Consiglio e a promuovere anche azioni di tipo economico, come una raccolta fondi. Sicuramente non risolve il problema, ma può essere un aiuto».