SETTIMO TORINESE

Il bilancio partecipativo «raddoppia»: 40mila euro di fondi e durata biennale

Sono state approvate le modifiche al regolamento

Il bilancio partecipativo «raddoppia»: 40mila euro di fondi e durata biennale
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Prendiamo le idee dei cittadini, aggiungiamoci le risorse messe a disposizione dal Comune e il risultato, in due parole, è il Bilancio Partecipativo, l'iniziativa messa in campo dall'Amministrazione comunale per il terzo anno consecutivo che consente di finanziare con soldi pubblici alcuni progetti proposti e pensati direttamente dai settimesi.

Il bilancio partecipativo «raddoppia»

Il nuovo regolamento è stato approvato e discusso durante l'ultima seduta del Consiglio Comunale e prevede una serie di modifiche, rispetto agli anni passati, che sono state illustrate dall'assessore al Bilancio, Luca Rivoira, e dall'assessora alle Politiche Giovanili e ai Processi partecipativi, Chiara Gaiola, in un tandem di attacco che mette subito in mostra quelle che sono le due aree principali che gravitano attorno al Bilancio Partecipativo. La prima grande novità è la durata biennale del format che abbraccerà il 2023 e 2024, in modo tale – spiega Rivoira – da «allargare le possibilità non solo di voto ma anche di partecipazione». Di conseguenza, si amplia anche il bacino delle risorse messe a disposizione dall'Amministrazione per finanziare i progetti vincitori, con il budget economico che raggiunge i 40.000 euro. «Una delle variazioni è che, mentre nelle prime due edizioni abbiamo considerato sia gli interventi in spesa corrente che su spesa per investimento, da questo punto in avanti, faremo ragionare i cittadini solo sulla parte di spesa per investimento e quindi sulla trasformazione degli spazi o di alcune attività connesse», illustra l'assessore al Bilancio, sviscerando i contorni di un'iniziativa che, quest'anno, si avvale anche della collaborazione del Centro Studi Sereno Regis e si muove nell'ottica di incentivare, da un lato, i processi partecipativi e dall'altro di far conoscere ai cittadini come funzionano le casse dell'ente. «Integreremo all'interno del Bilancio Partecipativo anche alcuni aspetti del Bilancio Pop – aggiunge Rivoira - per far sì che i partecipanti possano avere strumenti maggiori per comprendere spese o progetti che abbiano un senso e in questo modo riusciamo a sensibilizzare il cittadino su alcune attività che l'ente porta avanti o su come funziona un bilancio pubblico, sempre nell'ordine di far comprendere meglio i processi istituzionali e pubblici».

L'intervento dell'assessora Gaiola

«Il Bilancio partecipativo è solo un pezzettino che questa Amministrazione fa sui processi partecipativi», interviene l'assessora Gaiola, che cita alcuni esperimenti già messi in campo dalla giunta in questi anni, ad esempio con la pedonalizzazione di via Italia, la progettazione del Civic Center di Borgo Nuovo e con la prima edizione di Young Divercity, in cui sono stati i giovani stessi a scrivere il programma che delinea le politiche giovanili del futuro. Un excursus che consente a Gaiola di sottolineare che il Bilancio Partecipativo non rappresenta «un intervento spot» ma uno degli strumenti adottati per seguire una strada precisa. «Il Bilancio – conclude l'assessora - si è evoluto, abbiamo imparato anche noi ad evolverci e ad evolvere il progetto e saranno i cittadini i promotori stessi delle proprie idee, confrontandosi anche con la difficoltà che ha il pubblico nel portare avanti una serie di progetti».

Come funziona il Bilancio Partecipativo

La prima novità, dunque, è la durata. Non più un'edizione annuale ma biennale, spalmata tra 2023 e 2024. A variare, nel nuovo regolamento, è anche il numero di progetti che verranno finanziati. Due, riferiti a due quartieri diversi della città che, a sua volta, verrà suddivisa in macroaree. In questo percorso, la data da segnare sul calendario è quella di sabato 20 maggio che sarà lo «start della nuova edizione», annuncia Rivoira. «L'inizio avverrà, di fatto, con due modalità di reclutamento. Una parte tramite lettera, in cui andremo a sorteggiare cittadini che inviteremo a partecipare alla prima seduta per provare a ripensare il loro macroquartiere. Insieme all'invito tramite lettera dei prescelti, c'è la parte di “Chiamata per le idee” e possibilità per chiunque, sempre il 20 maggio, di partecipare all'incontro e di dare il proprio contributo», prosegue l'assessore. Ma non è tutto, perché si allarga anche l'arco di tempo a disposizione dei cittadini per votare. «Una delle modifiche presenti è la variazione del periodo di voto che pensiamo possa essere anche di uno o due mesi, in modo tale che ci possa essere la più larga partecipazione possibile e che le persone abbiano più tempo per raccontare i loro progetti. Ipoteticamente – precisa -, pensiamo di utilizzare l'estate per la fase di voto e terminare il processo verso la fine della festa Patronale, in modo tale da sfruttare la bella stagione che è quella più partecipata in giro per la città». Il voto si potrà esprimere online – sempre attraverso la piattaforma attivata per le scorse edizioni – o ai banchetti fisici che verranno dislocati su tutto il territorio per dare assistenza anche ai meno avvezzi con la tecnologia. Il progetto è aperto a tutti, a partire dai 16 anni, e mira a diventare quello che Rivoira definisce un «laboratorio della città» e un «vivaio» in cui coltivare i processi partecipativi e far crescere potenziali amministratori.

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