A GASSINO

I parco giochi restano chiusi

Le linee guida prevedono una costante sorveglianza e sanificazione, che il Comune non riesce a garantire.

I  parco giochi restano chiusi
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I parco giochi restano chiusi

«Un’ingiustizia che possano riaprire discoteche, teatri e musei, ma che i nostri bambini non possano ancora giocare al parco». Sono stufi di tante limitazioni, i piccoli gassinesi. A farsi portavoci della loro insofferenza per i giochi ancora transennati, i genitori. La protesta si è scatenata via social qualche giorno fa, ma l’intenzione è di non lasciarla rimanere una lamentela sterile. Piuttosto di farla arrivare direttamente sulla scrivania del sindaco,Paolo Cugini, e della Polizia Locale, per chiedere delucidazioni, tempistiche e provare a sbloccare la situazione.

Cosa prevedono le regole

La decisione di mantenerli chiusi era stata presa dall’Amministrazione non appena erano arrivate in municipio le linee guida sulle aree verdi dalla conferenza Stato-Regioni, a fine lockdown. Le regole prevedono una costante vigilanza del rispetto del distanziamento e contenimento del virus, attraverso agenti di Polizia Locale o funzionari comunali, e la sanificazione dopo ogni utilizzo dei giochi. Norme inapplicabili per le forze e il personale del palazzo civico. Da allora, però, è passato un mese, e visto il progressivo ritorno alla normalità di tante attività, le famiglie si chiedono se siano ancora necessarie tante accortezze.

Le testimonianze

«Mia figlia, 4 anni, si sveglia tutti i giorni sperando di vedere i giochi del parco davanti a casa liberi da quelle transenne», è lo sfogo, ad esempio, di mamma Federica. «Trovo ingiusto l’atteggiamento che durante la pandemia si è avuto verso i bambini, i più penalizzati tra tutte le categorie sociali: questa è l’ennesima conferma. Se possono riaprire discoteche, teatri e musei, non vedo perché non si possa fare lo stesso con i giardinetti. Io sono anche disposta a sanificare personalmente i giochi dopo ogni utilizzo, a patto che si scelga finalmente di riaprirli».
«A Castiglione sono aperti. I bambini di quel comune sono forse più sani dei nostri?», evidenzia papà Danilo. Gassino sembra essere rimasto, infatti, l’unico tra i comuni della collina, a essere ancora così restrittivo. «Davvero per poter far giocare mia figlia devo spostarmi in un altro comune? Non esiterò a scrivere anche alle autorità, per chiedere spiegazioni e quando intendono sbloccare la situazione».
«Sono d’accordo con bambini e genitori: anche io non appoggio questa normativa. Ma finché è in vigore devo rispettarla», la risposta del primo cittadino, destinata a lasciare insoddisfatti grandi e piccini. «Non siamo in grado di garantire controlli e sanificazioni 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 in ciascuno dei nove parchi di Gassino. Fino a quando una normativa regionale o una direttiva dell’Asl non renderanno più flessibili le regole, quindi, non ce la sentiamo di assumerci la responsabilità di riaprire». Difficile quindi anche ipotizzare delle tempistiche. «Tutti gli attuali decreti d’emergenza scadranno il 31 luglio. Dal 1 agosto, quindi, alcune norme potrebbero cambiare, ma non è da escludere che altre vengano prorogate».

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