Il video della protesta

"I mercati sono sicuri, fateci lavorare", la protesta degli ambulanti extra alimentare VIDEO

Gli operatori mercatali hanno manifestato tutte le loro preoccupazioni e incontrato la sindaca di Settimo Torinese e l'assessore al commercio.

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La protesta degli ambulanti del settore non alimentare nell'area mercatale di via Castiglione. "Vogliamo lavorare per mantenere le nostre famiglie, i mercati sono sicuri".

La protesta degli ambulanti

Si sono ritrovati insieme nell'area mercatale di via Castiglione, a Settimo, di buon mattino. Accanto ai loro furgoni parcheggiati in fila nel piazzale, ma irrimediabilmente chiusi. Gli operatori mercatali del settore non alimentare hanno manifestato nella mattinata di oggi, martedì 24 novembre 2020, il proprio dissenso rispetto alla situazione di crisi che stanno vivendo dopo il nuovo blocco alle loro attività imposto dall'ultimo Dpcm.

Le preoccupazioni

Lo stop imposto dalle misure governative preoccupando gli operatori che, dopo il primo lockdown della scorsa primavera, ha messo ancora di più in difficoltà le imprese - nella stragrande maggioranza parte dei casi - a conduzione familiare. "Vogliamo poter lavorare, abbiamo famiglie da mantenere e siamo preoccupati per il futuro".

"I mercati sono sicuri, fateci riaprire"

Al centro delle polemiche c'è l'impossibilità di poter tornare con i propri banchi nei mercati del territorio, senza quindi guadagnare. A maggior ragione se, come lamentano alcuni, i rimborsi e i ristori promessi a livello nazionale non sono ancora stati versati.

"I mercati, è stato dimostrato - spiegano gli operatori scesi in piazza -, sono luoghi sicuri, già solo per il fatto che si svolgono all'aperto e che la maggior parte di noi si è impegnata a rispettare non solo il distanziamento, ma tutte le prescrizioni sanitarie anti-contagio".

L'incontro con Elena Piastra e l'assessora Chiara Gaiola

A incontrare gli operatori del mercato in protesta c'erano anche la sindaca di Settimo Elena Piastra e la sua assessora al commercio Chiara Gaiola.

"Cerchiamo di dialogare anche con gli altri comuni limitrofi e quelli più grandi di noi - ha annunciato la prima cittadina -. In modo tale da poter ragionare su misure comuni da adottare in questa fase. Da parte nostra l'intenzione è quella di fare il possibile, come proprio per i mercati abbiamo già fatto in primavera. Abbiamo cercato, quando possibile, di tenere aperto il più possibile".

Parole di vicinanza anche da parte di Chiara Gaiola.

"Il principio di base dal quale vogliamo partire e il segnale che vogliamo dare è che non è che noi siamo d'accordo con la decisione di interrompere la vendita dei generi non alimentari. Questo sia chiaro. Noi l'abbiamo sempre visto, con i nostri occhi, i problemi legati al contagio non erano qui al mercato. Questo è un luogo di vendita all'area aperta e se clienti e operatori indossano tutti i dispositivi necessari e rispettano il distanziamento, non ci sono problemi: la sicurezza è garantita".

La richiesta di impegno alle istituzioni

"Noi non ce l'abbiamo con nessuno - spiega Antonio, uno degli operatori -. Durante il primo lockdown ci siamo adeguati e abbiamo rispettato le regole imposte. Quello che noi chiediamo al Comune di Settimo e alla Regione Piemonte è l'impegno, che vi chiediamo di garantirci, a far rispettare le regole che valgono per noi anche alle altre categorie di vendita: grande distribuzione e altro genere di negozi possono vendere l'abbigliamento e noi no? E' questo che ci danneggia veramente".

E poi c'è il timore, più a breve termine, come sottolinea Massimo, storico volto degli ambulanti dei mercati settimesi.

"La nostra preoccupazione è anche legata al fatto che il 3 dicembre possano farci riaprire per poi imporre una nuova chiusura a fine mese. Sarebbe assurdo e non possiamo non essere preoccupati da una eventualità di questo genere".

 

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