I furti in appartamento fanno sempre più paura: si chiedono ancora le telecamere di sorveglianza

I furti in appartamento fanno sempre più paura: si chiedono ancora le telecamere di sorveglianza
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«Costruire insieme» la sicurezza e la percezione di un territorio sicuro. Così, volendo, si potrebbe sintetizzare il significato dell’importante incontro andato in scena, lo scorso martedì, allo chalet di via Monviso a Settimo.

Incontro a Borgo Nuovo

Via Monviso, Borgo Nuovo, uno di quei quartieri della Città che troppe volte hanno lamentato di sentirsi «di serie B». A partire, proprio, da quelle tematiche legate alla percezione della sicurezza. Non a caso, appena una manciata di giorni prima, la sezione settimese della Lega aveva organizzato un banchetto e una raccolta firme per sollecitare il Comune a intraprendere azioni volte a migliorare la sicurezza in quella porzione di territorio. Dall’installazione delle telecamere di video sorveglianza e fino ancora, alla garanzia del funzionamento degli impianti di illuminazione installati nel quartiere.
Una serie di lamentele che, come ormai noto in tutto il quartiere e non solo, si susseguono da almeno un anno. A maggior ragione da quando, lo scorso anno in occasione di un violento nubifragio che aveva persino causato il guasto di una centralina elettrica, erano stati lamentati numerosi furti nella zona.
Ma un conto è la discussione politica, quella che si fa tra i banchetti e gazebo o tra gli scranni del Consiglio comunale. Un altro affare, invece, è il confronto diretto tra i cittadini e le forze dell’ordine. A incontrare i cittadini del quartiere, circa oltre una 50ina nel momento di massima partecipazione, c’erano soltanto i rappresentanti delle forze dell’ordine. Nessun politico, nessun amministratore. Un incontro diretto e senza il filtro della politica. Da un lato i residenti del quadrante di via Monviso - Provana - San Maurizio e quelle limitrofe, dall’altra parte il Luogotenente Ivan Pira, comandante della Tenenza dei carabinieri di via Regio Parco e Renato Pontoriero, comandante della Polizia municipale settimese. Un incontro frutto dell’iniziativa di uno dei cittadini, un militare ormai in congedo, che ha proposto alle autorità la possibilità di un incontro di questo genere. Per rassicurare, consigliare, ma soprattutto per creare le condizioni per un confronto che punti alla sensibilizzazione sempre maggiore per evitare situazioni di criticità sul territorio.
A partire dalla presenza delle forze dell’ordine sul territorio e, in particolare, nel quartiere. «Le nostre pattuglie ci sono e controllano il quartiere - hanno assicurato entrambi i comandanti -. Spesso, però, potrebbe non capitarvi di vedere le auto con i colori di istituto. Questo non significa che le pattuglie non ci siano, significa semplicemente che il controllo viene effettuato anche attraverso agenti in borghese che attraversano la città a bordo delle cosiddette “auto civetta”».

La situazione dei controlli

«Per ogni turno da sei ore - hanno spiegato ancora i vertici delle forze dell’ordine locali - ogni equipaggio effettua una media di 8-9 interventi. E’ chiaro che non si può essere ovunque, ma la prima pattuglia disponibile - dovesse anche arrivare da un comune vicino - arriva sul posto il prima possibile. Ma abbiamo bisogno della collaborazione di voi cittadini, soprattutto nel raccogliere le segnalazioni di situazioni potenzialmente sospette o pericolose. Non esitate a contattarci direttamente al minimo segnale di allarme, e cercate di essere il più precisi possibili per aiutarci a metterci sulle tracce dei responsabili di eventuali reati».
«Finalmente abbiamo avuto modo di incontrare direttamente i responsabili della sicurezza sul nostro territorio - si lascia andare al commento qualche residente -. Tante volte ci si lascia trasportare dal “sentito dire”. E’ chiaro che ci sono delle criticità da risolvere, ma ci è sembrato che le autorità intervenute in questa sede abbiano tutta l’intenzione di aiutarci. Adesso, chiaramente, sta anche a noi fare la nostra parte come ci è stato chiesto. Sperando che il loro impegno non si limiti soltanto alle parole ma che prosegua anche nei fatti».

Quello che preoccupa di più sono i furti in abitazione

L’argomento principe, quello che preoccupa più di tutti, è quello dei furti in abitazione. Un timore che non si limita soltanto agli episodi effettivamente registrati e denunciati nel corso degli ultimi mesi, ma che ancora oggi preoccupa i residenti del quartiere. «Un giorno sono uscito di casa per fare la solita passeggiata con il cane intorno a casa, come sempre - ha raccontato un residente -. Il solito giro, ma quando sono tornato a casa, dieci minuti dopo, mi sono accorto che la porta era bloccata dall’interno, non riuscivo neanche a entrare. Si erano barricati in casa quando mi hanno visto rincasare e in attesa di trovare una nuova via di fuga». «No - ammette il residente - per quella breve passeggiata con il cane non avevo attivato l’antifurto di casa». Ecco, altro tasto dolente ma su cui le forze dell’ordine e i carabinieri hanno cercato di far leva in particolare: la protezione del proprio alloggio. Al netto dei tradizionali impianti antifurto per la protezione della casa ci sono tutta un’altra serie di azioni che si possono mettere in campo. Oltre al «fare comunità tra vicini e residenti», come invita spesso il comandante della Polizia locale Renato Pontoriero, esistono una serie di strumenti che con una spesa contenuta permettono di proteggere al meglio la casa. «Ci sono in commercio piccole telecamere di videosorveglianza - ha spiegato il comandante Ivan Pira - che hanno un prezzo modesto e che permettono di collegarsi al proprio telefono. Non appena qualcuno vi passa di fronte la telecamera si attiva, inizia a registrare e in via un messaggio di avviso sul telefono del proprietario di casa». Ricordando di quanto, proprio uno strumento del genere, abbia permesso ai carabinieri di Settimo di fermare il responsabile di un furto avvenuto in appartamento nelle scorse settimane.
Ma l’invito principale, di fatto, è quello a denunciare. Invito ripetuto come un mantra nel corso dell’incontro tra cittadini e forze dell’ordine dello scorso martedì. «Bisogna lavorare in sinergia tra voi cittadini e noi forze dell’ordine - hanno sottolineato i comandanti -. Segnalate e denunciate tutto, seguirà poi tutto il lavoro di valutazione e di indagine, ma non abbiate in alcun modo paura di denunciare». Anche perché, ha sottolineato il comandante Pira, «Non avete idea di quante volte ci troviamo a recuperare materiale evidentemente provento di furto al quale non sappiamo attribuire una provenienza proprio perché non ci sono denunce di furto o di sottrazione». «Nel malaugurato caso che subiate un furto dovete denunciare il prima possibile ed essere il più precisi possibile, indicando i dettagli anche dei gioielli e dei preziosi. Meglio ancora se avete la disponibilità di foto da fornire: è tutto materiale che dopo la denuncia viene inserito in una apposita banca dati che in caso di ritrovamento può aiutare a concretizzare la restituzione del maltolto».

I cittadini vogliono le telecamere

Altro tasto dolente è quello delle telecamere di videosorveglianza che, proprio dallo scorso anno, molti residenti chiedono che siano installate. Senza sbottonarsi troppo il comandante della Polizia locale Renato Pontoriero ha annunciato che sono stati portati a termine i lavori di verifica per i cavidotti per un’eventuale futura installazione dei nuovi sistemi di videosorveglianza. Un’intenzione che l’Amministrazione intende portare avanti, anche in seguito alla partecipazione di un bando ministeriale e che prevede, anche nell’area del Borgo Nuovo, l’installazione di telecamere di controllo. «Nel lavorare a questo progetto abbiamo lavorato in sinergia tra Comune, Carabinieri e Polizia locale per individuare le zone in cui i sistemi risulterebbero effettivamente utili. C’è stato anche il via libera del Comitato per l’Ordine e la sicurezza Pubblica della Prefettura», per la presentazione della domanda di partecipazione al bando ministeriale. Ma, per ora, a livello nazionale dello stanziamento di fondi non c’è ancora traccia. C’è da aspettare ancora un po’ per conoscere l’esito di questa procedura di «gara» con gli altri comuni italiani.

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