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Guerra aperta tra Comune e piccioni

Partito in questi giorni un piano di pulizia e prevenzione.

Guerra aperta tra Comune e piccioni
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È guerra aperta tra Amministrazione comunale di Gassino e piccioni. Per contrastare l’«invasione» dei volatili, numerosissimi nel centro storico al punto da rievocare le scene del cult cinematografico «Gli uccelli» di Hitchcock, è partito in questi giorni un piano di pulizia e prevenzione che interessa gli edifici comunali. Utile anche a permettere l’attivazione di una rete di wifi pubblica.

Guerra aperta tra Comune e piccioni

Il primo atto della versione nostrana del thriller, sotto la regia in questo caso della Giunta Cugini, è andato in scena tra mercoledì 2 e venerdì 4 febbraio in piazza Antonio Chiesa e via San Martino. La ditta incaricata ha iniziato infatti i lavori di ripulitura dal guano del Palazzo Civico e del campanile della Chiesta dello Spirito Santo – nonostante la proprietà quest’ultimo sia ancora oggetto di confronto tra Curia e Comune –. Subito dopo è toccato all’Antico Forno di via Mazzini, interessato per altro anche da un restyling della facciata. Il secondo e ultimo atto sarà invece l’installazione di reti, dissuasori e persino dispositivi che danno piccole scosse elettriche per allontanare definitivamente gli uccelli dai tetti.

La situazione

Il budget per l’operazione, che proseguirà per diversi mesi, è stato per adesso solo stimato e si aggira sulle decine di migliaia di euro. Effetti speciali compresi. E tutto a pochi passi dalla «Piccionaia», l’edificio sito all’angolo tra via Mazzini e via San Martino così ribattezzato dai gassinesi perché «occupato» da almeno vent’anni dai piccioni, inquilini abusivi che non sembrano proprio voler sgomberare.
Anni fa le segnalazioni dei cittadini sulla pericolosità per la salute pubblica di quello stabile spinsero l’Amministrazione di concerto con Asl a prendere i primi provvedimenti, soprattutto sanzioni e ordinanze. La minaccia dei residenti della zona di ricorrere in giudizio portò poi i proprietari dell’immobile a investire in piccoli lavori, reti e dissuasori anti-piccione. Ora invece è l’Amministrazione a prendere in mano la situazione incaricandosi per la prima volta di un intervento diretto. Il motivo? L’attivazione di una rete di wifi pubblico proprio nel centro storico e la necessità quindi di liberare falde e sottotetti degli edifici comunali dagli indesiderati ospiti.

Il commento del sindaco

«Facciamo ciò che ci compete e cioè intervenire su edifici di uso pubblico. Affrontando oltretutto un importante investimento per la pulizia e prevenzione» spiega in merito il sindaco Paolo Cugini. «Con uno sforzo notevole per le casse comunali abbiamo cercato di fare un’operazione il più possibile definitiva. Questo dovrebbe servire da stimolo anche ai privati per agire nello stesso modo. Magari sfruttando i vari bonus edilizi, finché sono a disposizione».
Il problema Piccionaia, intanto, persiste. E seguitano anche le multe. «Il proprietario si è occupato solo di una parte degli interventi di cui avrebbe dovuto, cioè circa la metà – conclude Cugini –. Piccoli lavori serviti a mitigare il fenomeno ma che non hanno risolto alla radice il problema. Ora mi risulta che sia in corso una trattativa per la vendita dell’edificio. Speriamo che questo porti ad una soluzione definitiva, intanto continuiamo a ricorrere alle sanzioni».

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