La storia

Guarito dal Covid a 89 anni

Il racconto di Giovanni Revello, ex sindaco di Rivalba.

Guarito dal Covid a 89 anni
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Guarito dal Covid a 89 anni

Guarito dal Covid

Giovanni Revello, classe 1930, è conosciuto in tutta Rivalba, e non solo. Giovanni è una vera e propria istituzione che cammina per i rivalbesi e, a 89 anni, ha sconfitto il virus. Il 19 marzo, mentre era ospite nella casa di cura «Monsignore Luigi Novarese», ha avuto la prima crisi respiratoria grave. Pochi dubbi sulla cause: Covid-19. «Sono stati repentini- racconta Giovanni – il giorno dopo ero già sotto cure e monitorato. E’ grazie alla loro rapidità se sono qui, al contrario sarebbe stato impossibile uscirne». I medici, gli infermieri, tutti si sono impegnati al massimo per aiutarlo: «Loro si stavano dando da fare per curarmi, ma anche io ho fatto la mia – ride -. Mi stavano dando la possibilità di sopravvivere, di poter tornare a vivere e io non potevo abbattermi, dovevo lottare. E così ho fatto. Ogni giorno mi sono impegnato per sconfiggere il virus. Mentre sei lì, bloccato sul letto non sai nemmeno bene tu quello che sta succedendo, sai solo che non puoi arrenderti». «All’inizio non è stato facile – continua nonno Revello – la prendi male. Ti dicono che hai un virus, che sai essere mortale e pensi che potrebbe succedere anche a te. Poi però ho iniziato a pensare a casa, alla vita e a quel punto capisci che se dovesse succedere, “la grande dipartita”, succederà e basta, ma non perché ho mollato io. Bisogna combattere, sempre». Ad aiutarlo nei momenti difficili: i familiari che sentiva per telefono e che, spesso, gli portavano in struttura, senza poterlo vedere però, bigliettini e cibo: «Per Pasqua le mie nipoti, ormai grandi, mi hanno mandato un sacchetto di ovetti di cioccolato e un bigliettino di auguri. Anche per la festa del papà. Un’altra volta invece mio figlio Massimo mi ha nascosto, nella borsa dei vestiti pane e acciughe al verde».

La guarigione

Il giorno in cui gli hanno detto che finalmente era negativo ha fatto i salti di gioia: «Casa è sempre casa. Rivedere i miei cari, ma anche i cani e i gatti mi ha riempito il cuore. Tornare è stata la cura migliore dopo quella dell’ospedale. Quando mi hanno detto che potevo tornare a Rivalba mi sono sentito libero dal virus e di nuovo vivo. Adesso mi sento come resuscitato. Sono ancora molto debilitato, ci vorrà un po’ per riprendermi del tutto, ma continuo lo stesso a fare le mie cose. Esco in giardino, vado in garage, faccio esercizio fisico. Dopo questa esperienza, ho ancora più voglia di impegnarmi a vivere». E hai complottisti che affermano che il virus non esiste cosa dice Giovanni Revello? «Io dico: provateci. Provate a prendere il virus e poi ditemi se esiste o no. Così invece che parlare, sperimentate la cosa». Infine: «Ringrazio tutta la struttura, in particolare il primario Solero e i suoi collaboratori che mi hanno salvato la vita».

 

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