Fototrappole attive, segnalati e individuati sette zozzoni

L’Amministrazione annuncia di aver avviato l’iter per contestare, ai responsabili dei numerosi abbandoni, sanzioni amministrative e penali.

Fototrappole attive, segnalati e individuati sette zozzoni
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Fototrappole attive, segnalati e individuati sette cittadini in pochi giorni.

Rifiuti e polemiche

Quello terminato neelle scorse settimane è stato un periodo «funestato» dalle polemiche sui rifiuti e sulla sporcizia sul territorio. Lamentele bi-partisan scatenate soprattutto dalla presenza di cumuli di rifiuti intorno alle isole ecologiche. Ma non solo. Perché a far discutere ci hanno pensato anche numerosi casi di sversamenti abusivi entro i confini comunali. Ora, a giorni di distanza, l’Amministrazione annuncia di aver - in parte - ottenuto i risultati sperati: soprattutto nei termini del contrasto allo sversamento abusivo di rifiuti. A questo, infatti, dovevano servire le fototrappole installate in alcuni punti della città e, di fatto, a questo sono servite.

Fototrappole attive: sette casi in sette giorni

Sono sette gli sversamenti abusivi che, proprio attraverso le fototrappole, sono stati scoperti in appena una settimana. Le immagini, disponibili in tempo reale, sono state immeditamente trasmesse agli agenti della Polizia locale che stanno procedendo a emettere le sanzioni e, nei casi più gravi, le denunce a carico dei responsabili. Prima dell’avvento delle fototrappole di ultima generazione era particolarmente difficile riuscire, in tempi relativamente rapidi, a mettere gli agenti sulle tracce dei responsabili. Oggi che le telecamere permettono di registrare volti e targhe di autovetture e mezzi, il «gioco» è decisamente più semplice.

Gli abbandoni in città

Purtroppo non è solo la «periferia» a essere colpita da questi gravi episodi di incivilità. Le immagini acquisite dalla Polizia Municipale riportano sì di casi registrati in via Moglia e in via Ariosto, ma non solo. Perché il centro storico settimese non è immune da questa «pratica» che sembra ormai sempre più ricorrente, come è successo nei pressi di piazza Garzena.
«Sono solitamente due le tipologie di abuso - spiega l’Amministrazione comunale. La prima, più grave, riguarda lo scarico massiccio diimmondizia in zone abbandonate. La seconda consiste nel lasciare i rifiuti nei pressi delle aree ecologiche, un'abitudine sbagliata che contribuisce ad aumentare sporcizia e disordine in città».

Lo sfogo dell’assessore Raso

L’assessore all’ambiente, con delega anche al comparto rifiuti, Alessandro Raso non usa mezzi termini. Del resto si è speso in prima persona, nei giorni di massima criticità in fatto di immondizia abbandonata in città.
«È il momento di dire basta - esordisce -. Vogliamo una Settimo più pulita e stiamo agendo su più fronti, investendo ad esempio su nuovi cestini per sostituire quelli danneggiati e implementare quelli esistenti». «Poi, da un lato, ci battiamo ogni giorno con Seta per avere un servizio di raccolta più efficiente. Dall'altro, abbiamo avviato una campagna di controlli e sanzioni che finalmente sta cominciando a dare i suoi frutti. È importante che la gente sappia che l'immondizia non si abbandona, ci sono delle regole e vanno rispettate. Le isole ecologiche vanno utilizzate correttamente, e i rifiuti ingombranti, non vanno scaricarli dove capita: Seta ha un servizio gratuito di raccolta: bisogna solo avvisare la società e compilare gli appositi moduli».

I costi e le sanzioni

Evitando sversamenti abusivi, inoltre, l’Amministrazione «risparmia»

anche quelle risorse pubbliche che sono necessarie per la «bonifica» di un’area invasa dai rifiuti per cui, nella maggior parte dei casi, bisogna intervenire con mezzi di lavoro adeguati.
«Parliamo anche di decine di migliaia di euro - conferma Raso -. Questo l'ordine di cifra del servizio extra che dobbiamo commissionare per rimuovere gli abbandoni abusivi». Costi che, però, quando vengono addebitati direttamente ai responsabili degli sversamenti illeciti quando vengono individuati.

Il «caso» Seta

Per evitare il ripetersi di situazioni «al limite» come quelle registrate nei giorni delle festività natalizie e di fine anno, prosegue in parallelo anche il confronto tra l’Amministrazione e la società di raccolta rifiuti Seta. «In quei casi, le lamentele dei cittadini erano comprensibili - conclude Raso -. È vero che la responsabilità non era soltanto di Seta e della riduzione dei passaggi per le feste, ma quella situazione non deve ripetersi e l'abbiamo fatto presente a Seta. Le multe sono uno strumento necessario perché passi il messaggio giusto: bisogna che tutti facciano la propria parte. Vale per Seta e vale per tutti noi. Chi è pagato per pulire deve pulire e se non lo fa siamo pronti a esercitare le penali del contratto di servizio. E chi sporca va sanzionato. Preciso che le multe le abbiamo fatte ora, quando la situazione rifiuti è tornata normale e le isole ecologiche non sono sature».

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