Emergenza abitativa, chi si trova in difficoltà e senza una casa potrà essere ospitato al «Centro Fenoglio»
Il progetto attuato dall'Amministrazione comunale
Emergenza abitativa, chi si trova in difficoltà e senza una casa potrà essere ospitato al «Centro Fenoglio».
Emergenza abitativa
È stato stabilizzato il progetto di accoglienza al centro Fenoglio «per contrastare l'aumento di situazioni di emergenza abitativa».
Il progetto
Ad annunciarlo una nota stampa diffusa dal palazzo del Municipio, che ha ufficializzato la nuova misura indirizzata alle persone senza dimora e volta a potenziare le politiche di welfare attive su tutto il territorio. Chi si trova in difficoltà, privo di una sistemazione, avrà quindi la possibilità di essere ospitato nelle casette del centro Fenoglio, attraverso il servizio di assistenza gestito dalla Croce Rossa.
Una misura di sostegno nata nel 2019, in via sperimentale, come costola del progetto Emergenza freddo, la formula assistenziale destinata a persone senza casa che non rientravano nei parametri per gli aiuti ordinari. «Si puntava a dare uno strumento nuovo capace di intercettare chi si trovava in una sorta di limbo – ha spiegato l'assessore alle Politiche sociali, Angelo Barbati –. Parliamo, soprattutto, di persone sole e con situazioni problematiche, che dispongono di un piccolo reddito tuttavia non sufficiente a garantirsi una sistemazione dignitosa». Emergenza freddo, che negli anni ha consentito ad una quindicina di persone di trovare riparo e ospitalità, ora chiude la sua fase sperimentale e si stabilizza con caratteristiche simili a quelle del percorso che è stato avviato circa tre anni fa per dare supporto a tutte le persone in difficoltà.
Le regole da rispettare
Al momento, gli ospiti accolti al Fenoglio sono otto e l'accesso al progetto è vincolato ad una serie di regole da rispettare, illustrate dall'assessore Barbati, e sottoscritte dai beneficiari attraverso la stipulazione di un «patto di convivenza», che prevede anche il versamento di una quota dei costi del servizio. «La quota è parametrata in base alla propria capacità di spesa – precisa l'assessore -. Chi percepisce il reddito di cittadinanza o ha altre fonti di reddito deve contribuire a parte delle spese. Chi, invece, non rispetta il patto di convivenza e rifiuta di adeguarsi alle regole deve lasciare il centro». Rispettare gli ospiti che frequentano il centro, non introdurre altre persone negli spazi, avvisare quando non si rientra per varie notti e ovviamente non commettere reati. Sono le quattro prescrizioni da non violare per non compromettere la permanenza al Fenoglio e l'adesione ad un progetto che prevede anche un percorso di responsabilizzazione individuale. «Ci aspetta una fase difficile sul fronte emergenza abitativa», ha annunciato Barbati, sottolineando come, in tal senso, sia necessario dotarsi di strumenti nuovi per affrontare l'incremento di situazioni problematiche presenti sul territorio, ormai in costante aumento. «I Comuni non hanno la possibilità di arginare un fenomeno così vasto, ma azioni come questa – evidenzia Barbati - aiutano a gestire le situazioni più complesse. A ciò, inoltre, si aggiunge il grande sforzo che facciamo a sostegno degli affitti, con il progetto salvasfratti, i fondi Aslo, l'emporio solidale e tutti le azioni di un welfare sempre più proiettate sulle esigenze presenti in questi tempi difficili».