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Educazione sessuale in classe solo dalle medie Gaiola non ci sta: «Si rischia di tornare indietro»

L’assessora all’Istruzione commenta anche l’introduzione del tampon box e critica l’opposizione

Educazione sessuale in classe  solo dalle medie Gaiola non ci sta: «Si rischia di tornare indietro»

Dall’educazione sessuale in classe al bando sulla mensa, passando per l’introduzione dei tampon box negli istituti superiori. L’assessora all’Istruzione, Chiara Gaiola, commenta le ultime misure adottate, a livello nazionale da un lato e locale dall’altro, sul tema scuola.

Educazione sessuale in classe solo dalle medie Gaiola non ci sta: «Si rischia di tornare indietro»

Assessora, la Camera ha approvato il disegno di legge proposto da Valditara che prevede l’educazione sessuale nelle scuole solo a partire dalle medie. Un tema discusso anche in Consiglio comunale. Lei che idea si è fatta sull’argomento?
«Condivido le posizioni espresse dalla maggioranza in Consiglio comunale e onestamente esprimo una fortissima preoccupazione per questo disegno di legge».
Cosa la preoccupa?
«Intanto, la reazione degli insegnanti che rivendicano l’autonomia scolastica. E poi, confrontandomi proprio con gli insegnanti che quotidianamente vivono quella realtà, emerge che l’educazione sessuale e all’affettività, insieme al bullismo, viene richiesta dai genitori già alle elementari. La maggior parte dei genitori chiedono di essere aiutati e su questo credo sia doveroso fare una puntualizzazione».
Prego.
«Il tema non è sostituirsi alle famiglie, ma occuparsi anche di quei bambini a cui magari manca una guida familiare. E la scuola può mettere a disposizione quelle professionalità anche per quei bimbi che altrimenti rischiano di trovarsi senza supporto».
Da assessora anche alla parità di genere, che relazione c’è secondo Lei tra l’educazione sessuale a scuola e la prevenzione dei femminicidi?
«L’educazione sessuale è la base e non possiamo pensare di farla sul web, dove si trova di tutto. Una buona educazione all’affettività, al rispetto dell’altra persona, al consenso, è uno strumento di prevenzione importante. Tra l’altro, è così in quasi tutti i paesi europei per cui, per evitare di andare indietro, dovremmo provare a guardare avanti».

La Giunta sostiene economicamente i progetti che i Comprensivi portano avanti

Intanto, come Giunta, continuate a sostenere anche economicamente i progetti che i Comprensivi portano avanti sull’affettività. Giusto?
«Sì, assolutamente. Ogni anno, il Comune dà alle scuole un contributo che varia dagli 8 ai 10.000 euro. Soro risorse che permettono ai Comprensivi di portare avanti alcune iniziative specifiche, a seconda delle esigenze specifiche dei dirigenti che individuano su quali temi lavorare. Il Comune legge e approfondisce i vari progetti, nella totale fiducia dei dirigenti che dovranno poi gestire le risorse».
E invece, per quanto riguarda il nuovo bando sulla mensa?
«La gara è pubblica e leggendo il bando credo che siano evidenti alcuni punti. Quello che posso ribadire è che l’obiettivo è efficientare il servizio. Abbiamo fatto un lungo percorso partecipato anche con i genitori e abbiamo accolto e inserito nel bando le varie osservazioni».
Un’altra novità riguarda l’introduzione dei tampon box alle superiori. Come è stata accolta la novità?
«Inauguriamo il servizio nei prossimi giorni ma siamo già stati contattati da altri amministratori per replicare il progetto, oltre che da aziende che si occupano anche di endometriosi».
Il tema dell’igiene mestruale era stato portato in Consiglio anche dall’opposizione. Lei, però, pubblicamente ha ringraziato solo le consigliere del Pd…
«Se l’opposizione avesse votato la proposta, avrei ringraziato tutto il Consiglio. In quell’occasione ero anche intervenuta per chiedere buon senso, ma loro non l’hanno votato, pur avendo la possibilità di emendare il testo. E poi c’è un’altra differenza. L’ordine del giorno che avevano presentato loro non portava a nulla di concreto, ma parlava solo di sensibilizzazione. Attività che, tra l’altro, secondo le linee di Valditara, adesso sono oggetto di firma dei genitori. Le consigliere del Pd, invece, hanno presentato una strada concreta, hanno dato un indirizzo e io come esecutivo l’ho adottato».