Cronaca

Droga a domicilio con l'ordine della cena, sei arresti

Un traffico che produceva guadagni per oltre 50mila euro al mese, scoperto dai Carabinieri di Ciriè. 

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Droga a domicilio con l'ordine della cena, sei arresti. Un traffico che produceva guadagni per oltre 50mila euro al mese, scoperto dai Carabinieri di Ciriè.

Droga a domicilio con l'ordine della cena

Pizze e birre erano solo una copertura del reale commercio messo in piedi da una banda di spacciatori. Una simulazione che si avvaleva di una "base logistica", un ristorante nel centro di Ciriè, gestito da uno dei componenti del gruppo. La gang usava un linguaggio criptico, fingendo di vendere cibo da consegnare a domicilio, invece si trattavano di dosi di sostanze stupefacenti, che venivano ordinate via telefono o tramite le più note piattaforme di comunicazione online.

I ricavi

La banda, ai fini di eludere i controlli, non teneva mai lo stupefacente nella propria disponibilità, ma lo interrava in impervie zone boschive, prelevandone di volta in volta la sola quantità richiesta. Non erano rare neppure violente ritorsioni messe in atto nei confronti degli acquirenti per il recupero di somme di denaro da loro non prontamente corrisposte. I ricavi mensili derivanti dalla vendita di cocaina, che veniva spesso confezionata per la vendita al dettaglio presso una mansarda della periferia di Ciriè, sono stati stimati in oltre 50mila euro.

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Le indagini

Articolata l'attività di indagine dei carabinieri della Tenenza di Ciriè, supportata da pedinamenti e riprese video, che ha consentito ai militari dell’Arma di individuare il gruppo criminale, dedito allo smercio di droga soprattutto nel Canavese. Durante le indagini gli investigatori avevano già arrestato 4 pusher, sequestrato molte dosi per complessivi 50 grammi di cocaina e recuperato la somma di 24mila euro in contanti, provento della fiorente attività delittuosa. Nel corso delle ultime perquisizioni, avvenute in queste ore, sono stati sequestrati ulteriori 14mila euro.

I sei trafficanti, tutti di nazionalità albanese e di età compresa tra i 22 e i 41 anni, sulla base di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Torino - su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia - sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio, nonché estorsione.

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