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Da inizio emergenza Covid 7 attività si sono «arrese»

L'Amministrazione di Settimo ha avviato azioni di rilancio.

Da inizio emergenza Covid 7 attività si sono «arrese»
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Da inizio emergenza Covid 7 attività si sono «arrese.

Emergenza Covid

C’è chi, con l’avvicinarsi della Fase 2, ha provato a farsi i conti in tasca e a provare a reinventarsi. Così come è stato per il periodo del lockdown che ha costretto numerose attività imprenditoriali a trovare nuovi canali di vendita, compreso quello della consegna a domicilio. Ma quando la Fase 2 è entrata nel vivo i bilanci e le spese, purtroppo - il più delle volte - hanno inficiato qualsiasi progetto positivo. Senza lasciare scampo ad alcune delle attività su cui persone e imprenditori avevano deciso di investire i propri risparmi e le proprie energie. Così come in tutta Italia, questa circostanza si è ripetuta anche a Settimo. Sono infatti sette, dall’inizio dell’emergenza Covid, le attività che hanno deciso di cessare. Serrande abbassate e cartelli di vendita sono comparsi un po’ ovunque sul territorio cittadino. Una circostanza che, guardando ai numeri settimesi, non necessariamente deve spaventare. Il numero delle imprese che hanno deciso di porre fine alla propria avventura non è né troppo alto né troppo basso. Anche perché tra queste attività rientrano anche quelle che hanno chiuso «fisiologicamente», anche per il pensionamento dei titolari. E’ un dato che, però, deve necessariamente fare riflettere su come si possa sviluppare l’economia locale del territorio nei prossimi mesi. Una possibile seconda ondata di contagi da Covid-19 spaventa non poco e deve portare a rielaborare un piano economico territoriale ben preciso.

Le misure per il rilancio

Ben vengano le misure messe in atto dal Governo centrale e dall’Amministrazione locale di Settimo che ha deciso di sostenere, con l’esonero e lo spostamento delle tasse, l’imprenditoria locale. Ma serve qualcosa di più. Un vero e proprio rilancio che punti a rinsaldare il tessuto economico locale che oggi appare in chiara sofferenza.
Ben venga, ancora, l’introduzione di un sesto mercato cittadino, quello che dal prossimo 10 settembre occuperà l’isola pedonale di via Roma e riservato ai coltivatori diretti. Un modo per spingere, anche di fronte alle vetrine delle altre attività commerciali, i residenti del quartiere centro. Ma probabilmente, guardando anche alle richieste avanzate dalle associazioni di categoria, c’è bisogno di fare qualcosa di più. Impegnarsi affinché il tessuto dell’economia locale e dei negozi di vicinato possano sopravvivere all’onda d’urto del lockdown iniziato a marzo e a essere pronti per un’eventuale seconda ondata nazionale. «Come Amministrazione comunale ci stiamo impegnando molto - spiega l’assessore Chiara Gaiola - per stimolare il commercio. Tutte le attività che stiamo mettendo in piedi puntano proprio a questo, a valorizzare il tessuto economico cittadino». «Da settembre torneremo a monitorare i numeri e lo stato di salute delle imprese del territorio per valutare anche gli ulteriori effetti della crisi economica legata al Covid-19. Censiremo nuovamente le attività e cercheremo di trovare nuovi canali di rilancio del commercio locale. Quello che deve essere chiaro è proprio che tutte le nostre azioni sono volte a migliorare il tessuto commerciale cittadino».

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