Settimo Torinese

Caos vaccini, gli scarsi approvvigionamenti mandano in «tilt» il servizio per i cittadini

In primo piano anche il tema dei test rapidi

Caos vaccini, gli scarsi approvvigionamenti mandano in «tilt» il servizio per i cittadini
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Caos vaccini, gli scarsi approvvigionamenti mandano in «tilt» il servizio per i cittadini.

Caos vaccini

Non si è ancora risolto del tutto il «caos» vaccini che, come vale per tutta la Regione, non ha mancato di investire anche il territorio di Settimo. A poco, almeno per il momento, è valso il duro sfogo dei medici di medicina generale e dell’Amministrazione comunale che la scorsa settimana lamentavano la scarsità di dosi inviate sul territorio. Si attendevano già da una settimana le nuove forniture di vaccino anti-influenzale che, invece, sono arrivate (soltanto in parte, ndr) tra lo scorso giovedì e venerdì. La «gabula» sta - secondo quanto si apprende dai medici - nell’organizzazione delle forniture. Il numero di dosi a disposizione è stato calcolato (come accade di anno in anno, ndr) sulla base del numero delle vaccinazioni effettuate nel corso dell’anno precedente. E’ evidente, a causa anche della pandemia, che quest’anno la richiesta possa essere maggiore. Due le «consegne», ciascuna sulla base del 50% dei numeri dello scorso anno. Una terza «prenotazione» sarebbe concessa, per le vaccinazioni «extra» che dovessero rendersi necessarie. «Dato che ad alcuni medici non era ancora arrivata alcuna dose di vaccino - spiegano alcuni medici - quest’ultima fornitura è stata riservata a chi non aveva ricevuto ancora alcuna dose». «Purtroppo questa situazione è perdurata nel tempo e perdurerà ancora - spiega il dottor Umberto Salvi che monitora per il Comune la parte sanitaria -. Siamo tutto sommato abbastanza fiduciosi sulla possibilità di vaccinare tutti i nostri pazienti. Ma è evidente che quest’anno si stiano riscontrando tutta una serie di criticità maggiori rispetto agli anni precedenti».

Il caso

Tra i medici del territorio, intanto, ci si interroga su quale sia stato il «difetto» nella gestione della fornitura dei vaccini. Ovvero se siano stati ordinati in ritardo o se ci siano state altre cause che hanno contribuito a mandare in tilt il sistema. «I tempi sono stati rispettati, le dosi invece purtroppo sono state fornite in ritardo» sottolinea Salvi. E poi, ancora, c’è il tema dei test rapidi. «La maggior parte dei medici - conclude Salvi - ha dato la sua disponibilità a effettuarli, ma in presenza di un protocollo d’intesa che disciplini al meglio l’esecuzione degli esami. I medici di famiglia, al momento, non sembrano essere intenzionati a volersi prendere la responsabilità di effettuarli in studio. In caso di positività di un paziente si rischierebbe di mandare in crisi interi studi associati.

La raccolta fondi

Intanto prosegue la raccolta fondi che è stata annunciata già la scorsa settimana dalla sindaca Elena Piastra. L’obiettivo è quello di recuperare risorse sufficienti e utili all’acquisto di test rapidi per monitorare l’andamento dei contagi sul territorio e per isolare eventuali situazioni di criticità, in particolar modo rispetto al mondo della scuola. Ammonta già a circa 15mila euro la somma raccolta nel corso da quando è stato lanciato l’appello. Si può donare attraverso l’Iban di Fondazione Comunità Solidale Onlus (causale Acquisto tamponi e materiale sanitario). Iban: IT IT 82 V 03069 096061000001 38602 .

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