Emergenza Covid

Buoni spesa per famiglie in difficoltà: presentate 324 domande

Sul territorio del Cisa, da San Mauro a Cinzano

Buoni spesa per famiglie in difficoltà: presentate 324 domande
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Buoni spesa per famiglie in difficoltà: presentate 324 domande

Buoni spesa

Buoni spesa per le famiglie in difficoltà a causa del Covid, sono state 324 le richieste ricevute dal Cisa, il Consorzio sociale che copre il territorio che va da San Mauro a Cinzano.
Con il Decreto Ristori Ter il Comune aveva stanziato per i Comuni una somma da destinare proprio al sostegno delle famiglie in crisi a causa del Coronavirus. I sette Comuni della collina, così come accaduto nel periodo del primo lockdown, la scorsa primavera, hanno affidato la gestione degli stanziamenti ricevuti, più d i 217 mila euro, complessivamente, al Cisa.
Dal 9 al 16 dicembre è stato aperto il bando, a cui le famiglie in possesso di precisi requisiti, hanno potuto aderire. Le domande arrivate sono state vagliate dagli stessi operatori del Cisa, per essere poi accettate o meno.

La situazione

Come detto, globalmente sono arrivate 324 domande. Anche per questioni di grandezza territoriale è stato San Mauro il Comune con maggiori richieste, ben 184, davanti a Gassino, con 84, Castiglione e San Raffaele Cimena con 20, Sciolze con 9, Rivalba con 3 e Cinzano con 4.

L’analisi

Dal punto di vista prettamente di carattere numerico, i dati che sono stati registrati hanno fatto segnare un deciso calo rispetto a quelli che erano stati registrati durante il periodo del lockdown, anche se allora il periodo per la presentazione delle domande era stato esteso ad un arco temporale più vasto, di 14 giorni.
In primavera il totale delle domande ricevute dal Consorzio era stato di 824. Allo stato attuale della situazione quindi, siamo al 39% di quella cifra. Puntualizza la direttrice del Cisa Daniela Calderone: «E’ possibile una riapertura delle domande anche questa volta, a partire però dalla prima settimana di gennaio».

Considerazioni

Anche se il numero minore delle domande ricevute potrebbe essere dovuto solo al fatto che il bando è stato aperto soltanto 7 giorni, alcune considerazioni possono comunque essere fatte. Rispetto al lockdown della primavera, infatti, oggi le persone in difficoltà hanno forse potuto godere di una maggiore «tutela» con gli ammortizzatori sociali. C’è poi da dire che quello di queste ultime settimane è stato un lockdown meno restrittivo in confronto a quello di marzo e aprile, nel senso che le chiusure dei negozi e delle imprese non sono state generalizzate come allora. Molti sono stati costretti a restare a casa anche questa volta ma non in maniera così tassativa come era successo all’inizio del periodo di emergenza.

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