Blitz nelle case dei «maranza»: trovati video e banconote false
La scorsa settimana sono scattate le perquisizioni della Tenenza dei Carabinieri nelle abitazioni dei giovani settimesi finiti al centro di diversi episodi di cronaca

Blitz nelle case dei «maranza». Durante le perquisizioni domiciliari e dei garage, da parte dei Carabinieri della Tenenza, sarebbero stati trovati video e banconote false.
Blitz nelle case dei maranza
Svolta nell’indagine sui «Maranza Settimesi», il gruppo di giovani tra i 15 e i 17 anni che per mesi hanno creato problemi ai residenti di piazza Caduti sul Lavoro, ai clienti e ai dipendenti del supermercato e dei negozi presenti in zona, come ampiamente raccontato dal nostro giornale.
Per loro, infatti, il «divertimento» quotidiano era quello di fare i «bulli» con anziani e donne con il passeggino; zigzagare con la bici sotto al parcheggio e nelle immediate vicinanze dell’ingresso del supermercato; e persino sputare contro le persone e le auto parcheggiate e come «ciliegina sulla torta» imbrattare le macchine con la schiuma degli estintori.
Per sette di loro adesso le accuse spaziano dalle «molestie» al «disturbo della quiete pubblica», passando per il «danneggiamento» al «possesso, accensione ed esplosione di materiali pirotecnici» e alla «fabbricazione di ordigni artigianali».
La svolta nelle indagini
Ma dopo le perquisizioni domiciliari e dei garage delle loro famiglie, da parte dei Carabinieri della Tenenza, la situazione è incredibilmente «peggiorata», visto che sarebbero stati trovati contanti contraffatti.
Verosimilmente, quelle banconote da 5, 10, 20 e 50 euro potrebbero essere state usate in negozi della zona o di tutta Settimo o, peggio ancora, dei Comuni limitrofi, per fare acquisti. In questi casi, spesso per comprare le sigarette. Dove nelle tabaccherie, nelle ore di punta, non si passano le banconote nello speciale scanner che verifica se sia vera o fasulla. E il «gioco è fatto».
Non solo. Perché sui telefoni pare siano stati trovati dei video con le «prove provate» delle loro «imprese». Materiale e prove che ora sono al vaglio della competente Procura presso il Tribunale dei Minori di Torino.