Inciviltà

Bestemmiano davanti alla chiesa durante la veglia del Sabato Santo

A Settimo episodio analogo a quello verificatosi a Pontecorvo e che in questi giorni ha creato tanto clamore su scala nazionale

Bestemmiano davanti alla chiesa durante la veglia del Sabato Santo
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Sarà stata la noia, o forse la voglia di correre un brivido di trasgressione proibita. Sta di fatto che alcuni ragazzini lo scorso sabato sera, 8 aprile, intorno alle 22, hanno pensato bene di urlare delle bestemmie davanti al portone della Chiesa San Pietro in Vincoli a Settimo Torinese, aperto per la celebrazione della veglia pasquale.

L'episodio analogo nel Frusinate

Un episodio analogo a quello verificatosi durante la Processione del Venerdì Santo a Pontecorvo, in provincia di Frosinone, episodio che ha creato molto clamore nazionale soprattutto per la decisione del comandante della locale stazione dei Carabinieri, che era presente alla processione, di avviare delle indagini per individuare i responsabili, procedendo contro ignoti per il reato di blasfemia.

Il fatto a Settimo

Due ragazzini - all’apparenza decisamente minorenni, raccontano alcuni dei presenti al momento dei fatti sul settimanale La Nuova Periferia di Settimo - si sarebbero staccati dal loro gruppetto per avvicinarsi al portone della Chiesa. All’interno decine di fedeli erano radunati per la veglia pasquale, quando all'improvviso è volata, all’unisono, una bestemmia, sentita chiaramente soprattutto da chi sedeva nei banchi in fondo.

Sul posto l’intervento della pattuglia dei carabinieri è stato pressoché immediato, ma i responsabili del gesto si erano già dileguati, scappando a piedi verso piazza Vittorio Veneto e facendo perdere le proprie tracce. Nonostante questo i militari hanno presidiato fino al termine della funzione religiosa Piazza San Pietro, al fine di evitare analoghi spiacevoli incidenti, vista la consistente presenza di giovani, alcuni dei quali erano proprio appoggiati alle mura e ai due portoni d’ingresso della Chiesa.

La bestemmia, per quanto depenalizzata, è comunque perseguita dalle norme dello Stato con una sanzione amministrativa.

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