Per mesi sono stati chiusi. Adesso, invece, sono a pagamento. Scoppia la bufera – e la protesta dei pendolari – sui bagni della stazione di Settimo che da novembre prevedono un costo di accesso di un euro. Alla macchinetta non c’è nessuna possibilità di pagare in modo elettronico, le indicazioni sono fornite solo in lingua inglese e soprattutto non viene erogato il resto. E per finire, il servizio è a pagamento anche per le persone disabili. Una scoperta che i pendolari definiscono «sconcertante». Una notizia che ha indignato l’opinione pubblica e che è arrivata quasi come un fulmine a ciel sereno proprio nella giornata dedicata alla disabilità, mercoledì 3 dicembre 2025.
“La scelta di Rfi è assurda Quando ho letto la notizia, speravo fosse uno scherzo”
Una pura coincidenza che, però, ha lasciato ancora più l’amaro in bocca per una scelta che Simone Macchioni, disabile e co-presidente del Forum Nazionale Disabilità, Diversità e Fragilità, definisce «un’assurdità generale».
«Quando ho letto la notizia, mi è venuto un colpo. Diciamo che se fossimo stati ad aprile, avrei pensato fosse uno scherzo, un pesce d’aprile, ma purtroppo non è così», commenta Macchioni che condivide in toto la posizione espressa dal Comitato pendolari del territorio. «Sono rimasto molto colpito dalla sensibilità dei pendolari e – aggiunge – non posso far altro che ringraziarli. Penso anche a chi una disabilità ben più grave della mia e alla fatica che magari deve fare anche solo per cercare la moneta, dato che non vengono accettati neanche i pagamenti elettronici. Come fa? Anche io sinceramente farei fatica e troverei un’altra soluzione. Insomma, una cosa del genere anche no».
Macchioni, però, fa una riflessione più generale e contesta a prescindere la scelta di far pagare i servizi igienici. «Oltre all’aspetto legato alla categoria dei disabili, credo che in generale sia assurdo – spiega -. Chi paga l’abbonamento già non ha un servizio efficiente e poi deve pure pagare per andare in bagno? Tra l’altro, non siamo alla stazione di New York ma siamo a Settimo e onestamente non me la sarei mai aspettata una cosa del genere. Credo che in generale sia un’ingiustizia dover pagare per utilizzare il bagno. Non capisco proprio quale possa essere stato il ragionamento dietro questa decisione e condivido la richiesta fatta dal Comitato pendolari».