Indagine chiusa

Asl To4: 38 indagati e ombre pesanti anche sull’ospedale di Settimo

Gli atti parlerebbero di pazienti abbandonati o sedati per ore durante i turni notturni

Asl To4: 38 indagati e ombre pesanti anche sull’ospedale di Settimo

Si amplia lo scandalo che ha coinvolto l’Asl To4, l’azienda sanitaria che gestisce i presidi di Ciriè, Chivasso, Ivrea e Settimo Torinese.

Asl To4: 38 indagati

Come riportano i colleghi di Prima Chivasso, la Procura della Repubblica di Ivrea ha concluso l’inchiesta aperta nel 2022, notificando l’avviso di chiusura delle indagini a 38 indagati, tra cui 37 persone e una società.

L’indagine fa riferimento a episodi avvenuti tra il 2021 e il 2024. Tutto era cominciato con un sopralluogo della Guardia di Finanza nella sede Asl di Chivasso, dove erano stati acquisiti documenti relativi ad appalti e nomine sospette. Da lì, il quadro si è via via ampliato, portando alla luce anche casi di assenteismo, concorsi truccati e presunti maltrattamenti nei confronti dei pazienti.

Le accuse ipotizzate sono pesanti: truffa, corruzione, turbativa d’asta, esercizio abusivo della professione e maltrattamenti.

Con la chiusura delle indagini, la parola passa ora alla Magistratura, che dovrà decidere se procedere con il rinvio a giudizio degli indagati.

I risvolti a Settimo

Tra i filoni più delicati dell’indagine emergono i presunti casi di maltrattamenti all’interno dell’ospedale di Settimo Torinese, soprattutto durante i turni notturni. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, alcuni pazienti sarebbero stati lasciati soli, sedati o non adeguatamente assistiti dal personale sanitario. Episodi che, se confermati, delineerebbero una gestione preoccupante dell’assistenza ospedaliera.

L’inchiesta, inoltre, tocca anche altri vertici e dirigenti dell’Asl: tra i nomi emersi figura l’ex primario di otorinolaringoiatria di Chivasso, Libero Tubino, che secondo la Procura avrebbe timbrato la presenza in servizio mentre si trovava a giocare a golf.

L’intervento politico

Sulla vicenda è intervenuto il consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Rossi, che ha invitato a non sottovalutare quanto emerso e a rafforzare i controlli nel sistema sanitario piemontese:

«Inchieste come quella sull’Asl To4 – ha dichiarato Rossi – non possono lasciarci indifferenti. Se le accuse dovessero essere confermate, ci troveremmo di fronte a comportamenti di una gravità inaudita. Ma al di là del giudizio della Magistratura, serve un serio potenziamento dei meccanismi di controllo e verifica all’interno delle Asl».

Rossi ha inoltre annunciato che la Commissione Legalità del Consiglio regionale audirà la nuova responsabile del settore anticorruzione della sanità piemontese, rimasto per mesi privo di dirigente.

«Vogliamo capire – ha aggiunto – quali misure la Regione intenda mettere in campo per prevenire situazioni simili. Non possiamo abbassare la guardia, soprattutto in vista del piano di edilizia sanitaria da centinaia di milioni di euro».