Indagine

Arrestati 17 trafficanti di esseri umani: operavano anche a Torino

In molti casi, oltre al pagamento in denaro, riscuotevano anche prestazioni sessuali

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Smantellata un’organizzazione transnazionale composta prevalentemente da guineani e ivoriani che si faceva pagare oltre che in denaro anche in prestazioni sessuali. Cellule operative anche a Torino.

Fermati 17 trafficanti di esseri umani

Attiravano i “clienti” offrendo loro un servizio completo, garantendo il trasporto dal Paese d’origine dei migranti clandestini, sino alla loro meta negli stati dell’Unione europea, in particolare la Francia, ma solo alla fine rivelavano il prezzo del servizio, garantendosi in questo modo l’impossibilità del rifiuto.

Le tariffe per i servizi offerti erano variabili, dipendevano dagli accordi e dalla lunghezza del viaggio, e potevano oscillare da 200 euro per un semplice passaggio di confine, arrivando sino a 1.200 per viaggi più lunghi, che potevano avvenire in macchina, treno, a piedi per sentieri di montagna. Il pacchetto poteva comprendere anche la fornitura di documenti falsi, green pass e patenti contraffatte, ospitalità all’arrivo nel paese di destinazione.

Non solo pagamenti in denaro ma prestazioni sessuali

Molto rilevante il giro d'affari dell'organizzazione, infatti l’analisi delle PostePay utilizzate per i movimenti di denaro ha evidenziato transazioni per circa 800mila euro.

Dalle intercettazioni è emerso inoltre che in molti casi, oltre al pagamento in denaro, i trafficanti di esseri umani riscuotevano anche prestazioni sessuali.

L'indagine

Al termine dell’attività investigativa denominata “Landayà”, che in lingua dioula (parlata in Burkina Faso, Costa d’Avorio e Mali) significa “fiducia”, i poliziotti della Squadra mobile di Catania hanno posto in stato di fermo di indiziato di delitto 17 delle 25 persone destinatarie del decreto emesso dal pubblico ministero, mentre otto non sono state rintracciate perché non presenti in Italia.

All’esecuzione dei fermi, come riporta Prima Pavia, hanno collaborato gli agenti delle Squadre mobili di Asti, Cuneo, Genova, La Spezia, Pavia, Rimini, Savona e Torino.

Favoreggiamento dell'immigrazione clandestina

Gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, aggravata dall’aver agito in più di dieci persone, e di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina pluriaggravata dall’avere agito in più di tre persone in concorso tra loro, e per avere commesso il fatto al fine di trarne profitto anche indiretto e dalla transnazionalità.

Il gruppo criminale era composto da cittadini della Costa d’Avorio, Guinea, Mali e Burkina Faso, proprio come la maggior parte dei migranti che gestiva.

Indagine avviata nel 2021

L’indagine è iniziata nel gennaio 2021 e trae origine dalla vicenda di una ragazza minorenne straniera non accompagnata arrivata al porto di Augusta (Siracusa) e collocata in una struttura di accoglienza a Catania. In realtà la ragazza stava seguendo le indicazioni ricevute in Libia da una donna che le si era presentata come sorella di una persona la quale, in Italia, le avrebbe garantito di arrivare in Francia.

La ragazza fuggì dalla struttura di accoglienza per minori stranieri non accompagnati per affidarsi alla persona segnalata in Libia, e grazie a lui e alla sua organizzazione, riuscì a scappare anche dalle altre comunità alle quali ogni volta veniva affidata, fino a raggiungere il territorio francese.

 

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