Settimo

AAA cercasi dottori per l’ambulatorio del Villaggio Olimpia: «I medici sono sempre di meno ed è difficile trovarne»

AAA cercasi dottori per l’ambulatorio del Villaggio Olimpia:  «I medici sono sempre di meno ed è difficile trovarne»
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AAA cercasi dottori per l’ambulatorio del Villaggio Olimpia: «I medici sono sempre di meno ed è difficile trovarne».

Ambulatorio Villaggio Olimpia

Tra qualche anno potrebbero non esserci medici di famiglia per tutti. L'allarme che, in realtà, non è affatto una novità lo lancia Umberto Salvi, presidente della commissione sanità del territorio, nel corso dell'ultimo incontro pubblico avvenuto al villaggio Olimpia, intervenendo sul tema legato alla sorte dell'ambulatorio presente all'interno del quartiere e momentaneamente privo di medici disposti a sfruttarlo e a garantire un servizio sanitario per i residenti.

La situazione

«La scelta di venire è libera e finché non si trova un medico disponibile a fare almeno alcune ore la situazione rimarrà questa», ha ammesso Salvi, che ha colto l'occasione per spiegare come il futuro dei medici di famiglia sia estremamente complicato. «Ci sono pochissimi medici e tra un po', inteso tra 3, 4, 5 anni, non ci saranno abbastanza medici di famiglia per tutti. Sappiatelo – avverte -. Questo è un problema che, in alcune zone della nostra Asl, c'è già e alcuni cittadini più in provincia rispetto a noi non trovano un medico nella propria città e devono cercarlo fuori». Un quadro, figlio di una situazione nazionale e regionale, che si trascina sulla propria pelle la mancata formazione di personale sanitario e gli effetti irreversibili del Covid. «Purtroppo, questo problema si è creato con la pandemia e alcune categorie di medici, in particolare quelli dei pronto soccorso e quelli di famiglia, che sono stati oberati di lavoro durante la pandemia stanno decidendo di fare altro. Per quanto riguarda i medici di pronto soccorso, per esempio, tanti vanno via ed è molto probabile trovare non un medico dell'ospedale ma quello di una cooperativa», ha aggiunto Salvi, illustrando una situazione generale che non si limita, naturalmente, solo alle mura del villaggio e al futuro del suo ambulatorio. «Ci incontriamo con l'Asl tutti i mesi per valutare i vari servizi e abbiamo fatto presente anche questo. Loro – ha concluso - si sono dichiarati disponibili a cercare di invogliare i nuovi medici a venire anche al villaggio Olimpia ma il problema è che, al momento, i nuovi medici non ci sono». Il messaggio è chiaro, insomma.

La posizione del Comune

Ed è chiara anche la posizione dell'Amministrazione sul futuro dell'ambulatorio. «La scelta di lasciare a disposizione lo spazio per favorire al massimo l'arrivo del medico la stiamo facendo ed è imbarazzante anche per noi perché non possiamo obbligare nessuno a venire ma, al tempo stesso, non abbiamo altre armi», ha precisato la sindaca Piastra, sottolineando come la decisione di mantenere l'ambulatorio in quel luogo, seppur non utilizzato, non sia semplice, dato che si tratta «di una casa del nostro comune» che potrebbe essere preziosa soprattutto in un momento estremamente delicato dal punto di vista dell'emergenza abitativa. L'augurio, dunque, è di trovare qualche giovane medico disponibile a prestare servizio anche solo per qualche ora alla settimana, in modo tale da soddisfare una delle richieste più importanti degli abitanti del villaggio. Intanto, per favorire i residenti e per sopperire ad alcune lungaggini burocratiche, continua ad essere attivo il furgone Sotto Casa, il servizio dell'Unione Net che ogni mercoledì sbarca all'Olimpia per aiutare i cittadini - soprattutto più anziani – con la prenotazione e gestione di pratiche che spaziano dal rinnovo della carta d'identità alla prenotazione di ricette o prestazioni sanitarie. «È un servizio studiato per non farvi spostare ed è molto richiesto soprattutto in questa zona. Il 90% delle richieste del villaggio riguardano l'Asl, e si tratta di prenotazioni di visite o cambio medico», ha raccontato Piastra, riportando alcuni dati dell'ultimo report che testimoniano come il furgone sia un importante aiuto in termini di welfare e di assistenzialismo.

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