A Settimo un fiume di giovani per dire addio a Marika
Palloncini bianchi, abbracci, lacrime e tanta incredulità per la 21enne
Un vero fiume di persone, tra cui molti giovani e giovanissimi, tanti settimesi, in primis gli abitanti del Villaggio Fiat dove la ragazza viveva, per l'ultimo saluto a Marika Guerra, morta a soli 21 anni dopo essere stata travolta da un treno lo scorso 8 marzo.
L'addio di Settimo a Marika
In tanti oggi, giovedì 28 marzo, si sono riversati nella chiesa di San Giuseppe Artigiano per stringersi con affetto e profondo rispetto a mamma Anna, papà Marco, alla sorella Laura con il marito Giancarlo e l'amatissimo nipote, alle nonne e agli zii.
Palloncini bianchi, abbracci, lacrime e tanta incredulità per quella vita spezzata così presto.
"Ragazzi, il mondo ha bisogno di voi"
E proprio ai tanti ragazzi presenti si è rivolto a un certo punto il celebrante, don Martino Augusto Botero Gomez, sacerdote particolarmente attento alle nuove generazioni nella sua attività pastorale.
Il parroco li ha invitati a sfogare il dolore per la perdita dell'amica ma al contempo a sentirsi amati e mai soli o abbandonati. Il sacerdote li ha quindi voluti esortare a dare il meglio di loro stessi, cercando di mantenere sempre la rotta, allontanando ciò che rischia di condurre a strade sbagliate: "Il mondo ha bisogno di voi, del vostro coraggio e della vostra purezza" sono state le sue parole.
E parlando poi di Marika il sacerdote ha voluto evidenziare come, nonostante la giovane età, si sia sempre battuta per i propri diritti e quelli degli altri.
I ricordi e il volo di palloncini
Al termine l'amica più vicina a Marika ha letto un toccante messaggio colmo di gratitudine e dolore:
"In una delle nostre notti insonni mi hai chiesto 'io secondo te di che colore sono?'. Io di istinto ho risposto 'il nero' non nel senso negativo del termine ma se mischi tutti i colori di un astuccio ti esce sempre un colore scuro, come se per me rappresentassi tutti i colori. Mi piaceva farti ridere, eri una delle persone in grado di apprezzare la mia ironia e il mio umorismo. Mi manca la tua premura, solo tu riuscivi a starmi vicino nei momenti più bui".
Qualcun altro invece ha affidato il suo saluto alle parole della canzone di Luigi Tenco "Ciao amore, ciao".
Al termine della cerimonia un volo di palloncini si è levato in cielo accompagnato da un lungo applauso. Infine il feretro è stato condotto al tempio crematorio di Mappano.