il racconto

Ventisei giorni di cammino tra il Molise e l’Umbria

L'avventura di Giovanni Oteri e Domenico De Summa.

Ventisei giorni di cammino tra il Molise e l’Umbria
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C’è chi sceglie la meta delle proprie ferie in base al costo. E poi chi, come Giovanni Oteri e Domenico De Summa, la seleziona invece in base al numero di passi per raggiungerla.

Ventisei giorni di cammino tra il Molise e l’Umbria

C’è chi sceglie la meta delle proprie ferie in base al costo. E poi chi, come Giovanni Oteri e Domenico De Summa, la seleziona invece in base al numero di passi per raggiungerla.  Ventisei giorni di cammino, venti tappe, 12 chili di zaino e 475 chilometri di sentieri percorsi a piedi sono infatti i numeri della loro ultima vacanza, partita da Termoli e conclusasi ad Ortona. Un cammino a forma di «U» tra i tratturi del Molise e dell’Umbria alla scoperta del circuito dei borghi più belli d’Italia. «Non abbiamo seguito percorsi organizzati ma creato il nostro studiando le mappe, con tappe principali nelle Città di Campobasso, Isernia, Scanno, Pacentro, Caramanico Terme e Guardiagrele» raccontano i due «pellegrini» al ritorno da quell’esperienza. «Grazie a quel tracciato abbiamo scoperto terre bellissime e insieme paesaggi struggenti, in alcuni casi poco valorizzati come in Molise. Ma soprattutto abbiamo potuto fermarci a chiacchierare con la gente del posto, cogliere le differenze tra un luogo e l'altro, scoprire il modo in cui cambia la parlata o il sapore del formaggio. Particolari che si possono percepire solo con un turismo lento. In questo senso i cammini permettono di assaporare la realtà, il vissuto. Cose che invece ci si perde spostandosi in macchina da una meta all'altra».

Non è la prima volta

Giovanni Oteri e Domenico De Summa, comunque, non sono nuovi a questo tipo di vacanza. «L'anno scorso abbiamo fatto un lungo viaggio di un mese, attraverso quattro sistemi montuosi tra l'Abruzzo e il Lazio» ricordano mentre già progettano la prossima avventura. «Non abbiamo ancora pensato alla prossima meta: abbiamo il mondo davanti e qualunque posto è interessante da scoprire. Sarebbe bello, però, trasformare i nostri cammini in vacanze intermodali affiancando ai tratti a piedi spostamenti su mezzo, come la nave o il treno, che ci permettano di spostarci tra più regioni o nazioni».

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