Una panchina per Teresina. In via Modigliani il tributo alla staffetta partigiana settimese
L'iniziativa de Il Sentiero delle Donne
Una panchina per Teresina. In via Modigliani il tributo alla staffetta partigiana settimese
La panchina per Teresina
Il Sentiero delle Donne riparte da via Modigliani e da quella panchina dedicata all'indimenticata Teresina Bruno, prima donna camionista d'Italia, e una di quelle che, al nostro territorio, ha lasciato un'eredità inestimabile.
Il personaggio
Un'eredità in cui la ricchezza più importante è rappresentata dai valori. Quelli della Resistenza. Quelli che Teresina, staffetta partigiana, ha provato a tramandare alle generazioni future, con cui ha sempre cercato un dialogo. Il suo nome è stato proposto dall'Unitre e la Bruno è la prima figura femminile settimese a cui è stata dedicata una tappa del percorso realizzato dall'associazione Settimo Futura, in collaborazione con il Forum Donne e il Comune di Settimo. «Quando ci è stato chiesto di proporre un nome, abbiamo avuto pochi dubbi», ha ammesso Emanuela Ferrero, presidente dell'Unitre, individuando in Teresina, a lungo tra le fila dell'associazione, «una donna semplice, schietta e sincera, che sapeva contraddistinguersi».
L'inaugurazione
All'inaugurazione, erano presenti tutte le persone che l'hanno conosciuta e voluta bene, dalla famiglia agli amici. C'era Rosangela Cravero, ex presidente dell'Unitre, e poi Mariella Fabbris, che ha ricordato le esperienze teatrali della Bruno come «Non mi arrendo, non mi arrendo» e il suo ruolo di Giulietta. «Come donna, Teresina è un simbolo della città e la sua storia va oltre Settimo», ha aggiunto la sindaca, rendendo omaggio a quella «contessa» che ha vestito non solo i panni della prima autista donna, ma anche di staffetta partigiana e di Giulietta. E poi, invece, inevitabilmente, c'è chi la ricorda semplicemente come «mamma». «Una madre amorevole e marescialla», precisano i figli Mimma e Mauro, pronti ad adottare un albero da piantare a pochi passi dalla panchina, per rendere ancora più vivo il suo ricordo in quell'area di via Modigliani che ha ospitato la sesta delle dieci panchine de Il Sentiero delle Donne. Una panchina decorata dall'artista Eleonora che, ispirandosi alla biografia e bontà d'animo di Teresina, ha raffigurato un cuore e una strada, per indicare tutti i chilometri percorsi dalla Bruno. «Mi chiamavano la “signorina” e sembravano intimoriti a vedere una donna alla guida di un camion. Non è mai successo niente, a parte quella volta che in centro a Settimo finii nel bel mezzo di una mandria di bovini. Mi feci largo a suon di clacson, ma le mucche non volevano saperne di spostarsi. Così accelerai e portai via mezzo sedere ad una mucca. Il bovaro mi urlava dietro: “Fermati cretina, fermati”. Ma io tirai dritto per la mia strada», aveva raccontato la Bruno in una vecchia intervista proprio a La Nuova Periferia, in cui trapelava tutto il suo coraggio. Ed è così che la ricordano tutte le persone che l'hanno conosciuta e voluta bene e che continuano a custodire la sua eredità, perché come ribadiva sempre Teresina «Senza memoria non c'è tempo e senza tempo non c'è storia».