Il progetto

Tampon box nelle scuole superiori del territorio

I distributori automatici e gratuiti di prodotti per l'igiene mestruale verranno installati nel corso di queste settimane. Ma non mancano le polemiche su un dibattito partito tra i banchi del Consiglio comunale

Tampon box nelle scuole superiori del territorio

Tampon box nelle scuole superiori del territorio. Da questo mese, all’istituto d’istruzione superiore Settimo Torinese e all’Enaip verranno installati i distributori automatici – e gratuiti – di prodotti per l’igiene mestruale.

Tampon box

Nel corso di queste settimane, nelle scuole superiori del territorio arriveranno i tampon box, ossia i distributori automatici di assorbenti gratuiti per garantire un facile accesso ai prodotti mestruali.

La sperimentazione partirà all’interno dell’Istituto d’istruzione superiore Settimo Torinese e della scuola Enaip, così come indicato nella determina dirigenziale pubblicata nei giorni scorsi all’albo pretorio del Comune. Per questa prima fase sperimentale, l’ente locale ha stanziato un importo economico complessivo di 2.395 euro (1083 per l’anno 2025 e 1312 per il 2026) che prevede da parte dell’affidatario del servizio «la fornitura di 14 dispenser» per i due istituti e «un numero mensile di 1100 assorbenti a copertura dell’anno scolastico in corso con possibilità di utilizzo anche nel successivo».

L’installazione sperimentale dei tampon box all’interno delle scuole arriva dopo l’ordine del giorno approvato nei mesi scorsi in Consiglio comunale in cui si chiedeva di «promuovere in forma sperimentale l’adozione di tampon box negli istituti scolastici di secondo grado». In seguito all’atto di indirizzo del Consiglio, è stato siglato un accordo con le istituzioni scolastiche per procedere all’installazione dei distributori automatici di assorbenti che saranno ecologici e compostabili.

Il progetto

Come sottolinea anche il Comune in un post pubblicato sulla propria pagina istituzionale, il progetto punta non solo a dare un supporto concreto alle studentesse che necessitino di assorbenti, ma anche a sensibilizzare la cittadinanza sul tema della salute mestruale. Per l’Amministrazione, il primo obiettivo è rendere i luoghi pubblici più inclusivi e attenti alle esigenze di tutte le persone, e garantire allo stesso tempo la sostenibilità ambientale. L’iniziativa è stata avviata con la collaborazione di This Unique, una startup per la produzione e distribuzione di assorbenti igienici compostabili e plastic free, che abbina il tema ecologico allo sviluppo culturale, lavorando per abbattere il tabù mestruale e democratizzare l’accesso agli assorbenti.

Una novità che è stata accolta in modo positivo dalle dirigenti scolastiche dei due plessi settimesi, così come riportato nel dettaglio sul numero de La Nuova Periferia in edicola da ieri, martedì 11 novembre 2025.

«È un primo passo a cui speriamo di poter dare seguito estendendo l’iniziativa non solo alle scuole superiori, ma anche ad altri luoghi pubblici – commenta l’assessora all’Istruzione e alle Pari Opportunità, Chiara Gaiola – La fornitura di assorbenti nei servizi igienici dovrebbe essere normale, così come la disponibilità di carta igienica. È un passo in avanti anche culturale, che contribuirà, in piccolo ovviamente, a ridurre le diseguaglianze di genere. Un ringraziamento alle consigliere comunali Elena Ruzza, Lia Tucci e Iliana Joseph per il lavoro svolto in Consiglio su questo tema».

Le reazioni

Fin qui l’iter istituzionale. A livello politico, però, il tema dell’igiene mestruale è stato al centro di un lungo «tira e molla» tra i banchi del Consiglio. Il primo documento sulla questione approdato nel Parlamentino locale è stato infatti l’ordine del giorno presentato da Fratelli d’Italia per «sollecitare nelle scuole nell’età pre-menarca (dalla quarta elementare alle scuole medie) riflessioni e confronti sulla Giornata Internazionale dell’igiene mestruale e sul rispetto verso le donne».

Un documento ritirato da FdI (in seguito ad una discussione aperta con la maggioranza) e poi ripresentato in aula – con una versione «aggiornata» – a firma del Pd. Un iter che ricostruisce anche Enzo Maiolino, capogruppo di Fratelli d’Italia, in una nota social in cui non nasconde il rammarico anche per la mancata estensione dell’iniziativa alle scuole secondarie di primo grado. «Un ottimo proposito trasformato in pura propaganda dalla sinistra settimese. Ricordo bene quel Consiglio: mesi prima avevamo portato noi un documento serio sul tema dei disagi scolastici legati alla sempre più precoce comparsa del menarca, cioè del primo ciclo mestruale. Si parlava di una età scolastica che va dalle ultime classi delle elementari alle scuole medie. Non si votò insieme, la maggioranza avanzò mere pretestuosità politiche – ricorda Maiolino -. Poi la sinistra portò una proposta tutta sua, concentrata sulle scuole superiori e rifiutando la proposta di Fratelli d’Italia di iniziare la sperimentazione già alle medie, proprio dove il fenomeno si manifesta e crea davvero disagi. Ecco la differenza: noi di Fratelli d’Italia volevamo dare una risposta concreta a un disagio reale, che colpisce giovani ragazze -poco più che bambine – la sinistra ha preferito la propaganda».  Così, il capogruppo di FdI, non nasconde «il rammarico» per «un ottimo proposito, rovinato da una pessima azione».