Tampon box nelle scuole di Settimo Torinese: tra supporto pratico e abbattimento dei tabù

L’Amministrazione avvia la sperimentazione negli istituti superiori con assorbenti gratuiti

Tampon box nelle scuole di Settimo Torinese: tra supporto pratico e abbattimento dei tabù

Un gesto pratico che diventa anche simbolico: è questo il significato dei tampon box installati nelle scuole superiori del territorio, dispositivi che forniscono assorbenti gratuiti e contribuiscono a rompere i tabù culturali ancora legati all’igiene mestruale.

Tampon box nelle scuole di Settimo Torinese

L’inaugurazione è avvenuta la scorsa settimana nell’auditorium dell’Istituto Settimo Torinese, che insieme all’Enaip testerà la sperimentazione promossa dall’Amministrazione comunale. Sono stati installati 14 dispenser tra i due istituti, con una fornitura mensile di 1100 assorbenti a copertura dell’anno scolastico in corso, con possibilità di estensione anche all’anno successivo. L’ente locale ha stanziato 2.395 euro per questa prima fase sperimentale.

«Questi dispositivi non sostituiscono i prodotti che voi acquistate, ma aiutano a non avere l’ansia dell’imprevedibilità», spiega la dirigente dell’ex 8 Marzo, Cristina Reinero. «È un supporto pratico ma anche economico di contrasto ai tabù sulle mestruazioni», aggiunge la direttrice dell’Enaip, Isabella Del Vecchio.

La sindaca Elena Piastra sottolinea l’importanza di un progetto piccolo ma concreto: «Non togliamo diritti a nessuno, li aggiungiamo», esortando studenti e studentesse a non fermarsi davanti ai pregiudizi culturali. L’assessora Chiara Gaiola annuncia l’obiettivo di estendere l’iniziativa anche ad altri luoghi pubblici, come la biblioteca Archimede, mentre la consigliera di Città Metropolitana Sonia Cambursano definisce Settimo un esempio da seguire anche per altre scuole.

L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con This Unique, startup che produce assorbenti igienici compostabili e plastic free, con l’obiettivo di combinare sostenibilità ambientale e impatto culturale. «Sensibilizzare gli uomini al rispetto della donna e garantire il diritto di prendersi cura del proprio corpo», spiegano dalla startup, riassume la doppia valenza sociale ed ecologica del progetto.