Sono nati 8 bimbi nell'ospedale da campo piemontese in Turchia
Il team sanitario nella prima settimana di apertura ha garantito assistenza ad oltre 600 pazienti
E' operativo da pochi giorni l'ospedale da campo Mt2 allestito dalla Protezione Civile piemontese ad Antiochia, nell'epicentro della distruzione che ha colpito Turchia e Siria, ma tra tanto dolore e disperazione ha già registrato l'arrivo di otto nuove vite.
Partorire tra le macerie
Qui, medici, paramedici e membri della Protezione Civile della nostra regione hanno allestito un ospedale da campo Mt2 per poter assistere chiunque ne avesse necessità. Ma è stato fatto molto di più: sotto le tende dell'Mt2 otto madri sopravvissute ai danni del terremoto hanno partorito i propri figli.
«La vita rinasce anche dal buio», recita il messaggio delle madri aiutate dai sanitari piemontesi in una commovente dedica decorata con i fiocchi ed i nomi degli otto nuovi nati in Turchia: Nasif, Fathma, Macis, Cinar, Sulaf, Yussein, Sarah e Othman.
Ospedale a pieno regime
L'ospedale è stato attivato nell’ambito della missione italiana coordinata dal Dipartimento della Protezione civile, presente in Turchia in seguito all’attivazione del Meccanismo europeo. Nella prima settimana di apertura ha garantito assistenza ad oltre 600 pazienti.
“I nostri sanitari e volontari della Protezione civile operativi ad Antiochia - osserva l’assessore regionale alla Sanità Luigi Genesio Icardi - hanno trovato una situazione catastrofica. La popolazione è stremata, le richieste di assistenza sono continue e di ogni genere. Abbiamo impegnato sul campo personale altamente specializzato e in grado di lavorare in condizioni di massima emergenza. Ringrazio tutti coloro che in questo momento stanno prestando senza riserve la loro opera per renderlo completamente funzionale alle esigenze delle popolazioni terremotate della Turchia”.
L'ospedale è costituito da 14 tende per strutture mediche (una per Triage/accettazione, due Pronto soccorso, un’Unità di terapia intensiva con 4 posti letto, una sterilizzazione e pre-sala operatoria, una sala operatoria, una sala parto naturale/cesareo convertibile in seconda sala operatoria, tre degenze da 20 posti, una sala radiologica/laboratorio analisi, una tenda di isolamento per malati infettivi con due letti, una farmacia/magazzino, un obitorio, una tenda di comando per direzione sanitaria e logistica), oltre a 16 tende per servizi e logistica (otto dormitori, un dormitorio diurno per personale turno notte, una tenda per cucina, due tende per refettorio, una tenda docce, una tenda per lavanderia e due tende relax).
A queste, si aggiungono 15 tende bagno con cabine singole per personale e degenti, tre generatori elettrici, un impianto elettrico campale dotato di selettività verticale ed orizzontale, trasformatore di isolamento per sala operatoria, UPS per sala operatoria, ICU e laboratorio/radiologia, un impianto idraulico campale composto da serbatoi flessibili, sistema acqua fredda e calda, un sistema di purificazione e potabilizzazione dell'acqua per 3000 l/h, un produttore di ossigeno da 6000 litri/ora, una cucina attrezzata per 100 persone a pasto, approvvigionamento alimentare per 7‐10 giorni e un veicolo trainante dotato di carrello elevatore.
Il team sanitario, coordinato da Mario Raviolo della Maxiemergenza della Regione Piemonte, è composto da 76 persone: sei chirurghi, un medico infettivologo, quattro medici urgentisti, un medico pediatra, cinque medici anestesisti, tre chirurghi ortopedici, due ginecologi, un’ostetrica, un fisioterapista, 31 infermieri (inclusi coordinatori, strumentisti, infermieri sala operatoria), due tecnici di radiologia, due tecnici di laboratorio, un assistente amministrativo, un ingegnere, tre tecnici logisti e 12 tecnici logistici afferenti al Coordinamento regionale del Volontariato di Protezione civile.